La manifestazione questa mattina davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate: “Unificare gli anni fiscali con spostamento delle scadenze”
Flash mob di Fratelli d’Italia questa mattina a difesa di imprese e partite Iva. La manifestazione si è svolta di fronte alla sede dell’Agenzia delle entrate di Firenze. Obiettivo, rilanciare la proposta dell’unificazione degli anni fiscali 2019-2020 e lo spostamento di ogni scadenza, con la possibilità di compensare gli utili del 2019 con le perdite del 2020.
Una misura, spiegano Francesco Torselli, Presidente del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Gabriele Veneri, consigliere regionale di FdI, Alessandro Draghi, capogruppo in Palazzo Vecchio, Angela Sirello, capogruppo nel consiglio del Quartiere 5, e Simone Sollazzo, capogruppo nel consiglio del Quartiere 2, da applicare non per codici Ateco ma sulla base dell’effettivo calo di fatturato.
“Oggi – aggiungono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – ricorre la scadenza dei versamenti iva e dei contributi Inps e Inail per troppi italiani ingiustamente dimenticati dal Governo nonostante l’oggettivo calo del fatturato. Il Governo insiste nella carneficina di imprese e partite Iva in difficoltà e per questo Fratelli d’Italia protesta portando la voce di migliaia di imprese e partite iva che oggi si trovano a fronteggiare crisi e tasse. Oggi nessuno che ha avuto delle perdite si sarebbe dovuto trovare nella situazione di pagare un euro”.
Secondo FdI, il Governo Conte si limita a rinviare le scadenze fiscali di appena 6 mesi fra l’altro nemmeno previste per tutte le attività: “Il premier – attacca Torselli – abbia il coraggio di accorpare gli anni fiscali 2019-2020 prorogando così tutte le scadenze a giugno e settembre 2021. Pd e M5S come sempre dimenticano partite Iva e artigiani. E’ illogico pensare che possa bastare un rinvio di 6 mesi: per esempio, come fa a pagare le tasse un ristoratore che nel 2020 ha visto ridursi il fatturato di circa l’80%?”. “Non possiamo lasciare sole le attività chiuse per decreto – dicono ancora tutti in coro -, dobbiamo stare vicini alle imprese e speriamo che questi ristori arrivino presto”. E Draghi conclude: “Non voglio più vedere una città che sta morendo pezzo per pezzo: ci sono numerose attività che stanno chiudendo mentre dall’altra parte vediamo arricchirsi sempre di più multinazionali della logistica, dei social network e della grande distribuzione, in Italia dovrebbe essere stabilita una equa ripartizione della tassazione, soprattutto per questi colossi economici”.