Sarà un grande archivio digitale in cui raccogliere ricordi, testimonianze, piccole e grandi storie della città
Raccogliere le testimonianze di piccole e grandi storie, ricordi e aneddoti, per costruire pezzi importanti della storia popolare della città. E’ il Diario Popolare, un nuovo progetto nato in questi giorni da un’idea dell’associazione culturale fund4Art in collaborazione con il Murate Art District e col patrocinio del Comune.
All’iniziativa possono partecipare tutti gli abitanti dell’area fiorentina che siano in grado di raccontare storie del passato e del presente della città, ma anche scuole e associazioni. Le testimonianze verranno raccolte da una apposita squadra a cui si aggiungeranno team alcuni volti dell’arte e dello spettacolo di Firenze come l’attrice Gaia Nanni testimonial del progetto.
“L’ambizione – dice Francesca Merz, presidente di fund4art – è quella di porre la prima pietra per una collezione aperta, un archivio popolare, che domani possa diventare un vero e proprio museo dell’immateriale, ossia di tutto ciò che riguarda la storia sociale, antropologica e artistica di una comunità, La memoria è un’operazione assolutamente necessaria per le comunità”. L’iniziativa ha già identificato dei temi centrali, dai quali possono partire e tornare le parole e le sensazioni: l’Arno, le feste popolari, la vita nelle piazze, il giardino di Boboli, le ricette tipiche, il cinema e la musica. I cittadini potranno contribuire con video propri, foto, oppure scritti che riguardano i propri ricordi (mail: inviavideo@diariopopolare.it) o tramite il Messanger della pagina Facebook del progetto. Tutto sarà passato in digitale e poi inserito per arrivare a un archivio consultabile sul sito: www.ildiariopopolare.it e promosso tramite le pagine social, grazie al lavoro di professionisti come operatori culturali, videomaker e scrittori.
“Questo progetto – aggiunge Mirco Rufilli, consigliere delegato alla promozione e alla valorizzazione della fiorentinità -ha il merito di raggiungere questo obiettivo: tramandare la fiorentinità attraverso la memoria di ognuno di noi”. La chiamata è aperta, in seguito comprenderà tutta la Toscana e non avrà termine. “Raccontare e raccontarsi – conclude Alessandro Martini, assessore alla Cultura della memoria – partendo dalla straordinaria concretezza delle vite “normali” e da un territorio che è la casa per tutti coloro che vi sono nati o hanno deciso di viverci, è l’aspetto più bello del far memoria e lasciare tracce vive del tempo che scorre inesorabile nel susseguirsi di accadimenti e persone che hanno sempre qualcosa da raccontare”.