I dati recenti diffusi dal Corriere della Sera mostrano come il costo degli affitti sia cresciuto del 33% in un solo trimestre (dati Housing-Anywhere), portando il capoluogo toscano a essere la seconda città più cara d’Italia dopo Milano e la seconda città europea dopo Lisbona. L’affitto per un monolocale può toccare i 1100 euro al mese, con aumenti del 70%. L’intervento di Massimo Torelli, fra i promotori del referendum “Salviamo Firenze”
“Quanto dovrebbe guadagnare una persona che studia o lavora per poter vivere in questa città? Una domanda legittima, se si pensa che ogni giorno un pezzo di città viene venduta a un fondo di investimento estero che la trasforma a uso e consumo del mercato internazionale del lusso, senza nessuna considerazione per chi Firenze la vive tutti i giorni. Il riferimento è a Palazzo Vivarelli Colonna venduto a un “magnate Taiwanese” e l’area Leopolda-ex grandi officine ferroviarie (la più rilevante della città) passata dal gruppo Salini al fondo di investimento lussemburghese Ginkgo 3 promosso in primis dalla famiglia Rotschild. Un vero e proprio bollettino di guerra giornaliero, che vede la cessione, resa pubblica alcuni giorni fa, anche della casa di Benvenuto Cellini a un fondo di investimento francese per trasformarlo in una lussuosa residenza vacanze.
Per anni la giunta Nardella, sulle tracce di Milano, ha lavorato per attrarre qui i fondi di investimento e con loro le grandi ricchezze del mondo, lodando le varie operazioni con comunicati e presenze. E questi sono gli effetti. Chi semina vento raccoglie tempesta, e questa tempesta la stiamo pagando tutti noi che amiamo e viviamo in questa città. Una situazione di vera emergenza abitativa e sociale che stona con l’atteggiamento del Sindaco Nardella, a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato decennale, secondo il quale la colpa sarebbe sempre di qualcun altro: del Governo, della Regione, della mancanza di norme. Dopo aver dichiarato per anni di non avere strumenti di intervento, ora ha proposto con colpevole ritardo di creare la categoria d’uso della “residenza temporanea” per provare a contenere il dilagare degli AirBnB nonostante un’analoga proposta avanzata da Tommaso Grassi e Ornella De Zordo sia stata da lui bocciata ancora nel 2014.
“Invitiamo il sindaco ad assumersi le proprie responsabilità, di non trasformare la tragedia sociale che la città vive in una politica continua di annunci, e di fare atti concreti come far diventare da subito operative come Norme di Salvaguardia i quesiti proposti dal Referendum Salviamo Firenze. Dalle ultime dichiarazioni pubbliche stiamo aspettando chiarezza, trasparenza e concretezza. Chiudendo questo mercato, si inizia la strada per fare tornare la nostra città a prezzi tollerabili. Una richiesta di un intervento diretto e risolutivo, in vista della Consultazione autogestita che riempirà le strade di Firenze dal prossimo settembre”.