Nardella: “E’ una scelta di buon senso non ideologica. Stiamo parlando di bambini e bambine in care e ossa che non possono essere discriminati nei diritti”
Firenze riprenderà le iscrizioni di bambini e bambine che risiedono nel nostro territorio comunale figli e figlie di coppie omogenitoriali. A dirlo è il sindaco Dario Nardella che ieri, a margine di un incontro-lampo stampa sulla vicenda dello stadio Franchi e dei chiarimenti chiesti dalla UE al progetto di riqualificazione del “vecchio” Comunale, è tornato sull’argomento dopo la decisione del Ministero dell’Interno di interrompere la trascrizione degli atti di nascita dei figli appunto di coppie omogenitoriali.
“Ho avuto uno scambio di opinioni in giunta – ha spiegato il sindaco – in particolare con gli assessori competenti, Benedetta Albanese e Titta Meucci, e posso dire che la nostra città è pronta a riprendere le iscrizioni. Questa è la posizione che porterò alla riunione che avremo con alcuni sindaci di città importanti stasera (ieri ndr), dove proporrò di assumere una posizione unitaria come amministratori locali. Il comune di Firenze già iscriveva i bambini figli di coppie omogenitoriali nei registri comunali, quindi non è una questione di governi, ci siamo fermati a seguito di un provvedimento della Prefettura”.
Nel frattempo però la Corte Costituzionale si è pronunciata affermando che c’è un vulnus legislativo che non consente di riconoscere pieni diritti a queste bambine e bambini. “E nonostante la chiara e limpida esortazione della Corte Costituzionale al legislatore nazionale a dare una disciplina a questa situazione – sottolinea -, nulla è accaduto. Di fronte a questa inerzia credo sia doveroso per i sindaci dare un riconoscimento a questi bambini che non possono essere discriminati”. Per Nardella dunque non una posizione ideologica ma di buon senso perché “stiamo parlando di bambini e bambine in carne ed ossa, che vivono nel nostro territorio comunale, che noi dobbiamo guardare negli occhi e dobbiamo avere il coraggio di prenderci le nostre responsabilità, e se non se le prende il governo e il parlamento, allora ce le prendiamo noi. Io da sindaco e da padre non posso voltarmi dall’altra parte. Credo che non si possa restare inerti e spero in una posizione quanto più unitaria possibile con gli altri sindaci, se così non sarà valuteremo l’ipotesi di andare avanti lo stesso come comune di Firenze. Penso che questo gesto possa essere un fortissimo messaggio di sollecitazione al parlamento a disciplinare una situazione che non può più rimanere in queste condizioni”.
Posizione però non da associare alla maternità surrogata sulla quale il primo cittadino ha le idee ben chiare: “La legge italiana – conclude -già considera un reato la pratica della maternità surrogata, e io ho sempre pubblicamente spresso fortissimi dubbi, se non contrarietà, al fatto che la maternità surrogata possa essere legittimata sul nostro territorio se non per casi estremamente eccezionali che comunque andrebbero individuati in modo specifico”.