Prima donna a dirigere un Osservatorio astrofisico, quello di Trieste dal 1964 al 1987, ad Arcetri svolse la sua tesi di laurea e fece le prime ricerche scientifiche
Firenze ricorda Margherita Hack, nel centenario della nascita, sabato 11 al Museo Galileo e domenica 12 giugno all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, con due giornate a lei dedicate che ripercorreranno la sua vita e le sue scoperte, in compagnia di scienziati e studiosi delle stelle. L’iniziativa è organizzata dal Museo Galileo di Firenze, dall’Università di Firenze, da INAF – Osservatorio Astrofisico di Arcetri e dal Comune di Firenze.
Si inizia sabato 11 giugno alle 9.30 presso il Museo Galileo (piazza dei Giudici, ingresso gratuito su prenotazione info@museogalileo.it) con gli interventi di Roberto Ferrari (direttore esecutivo del Museo Galileo), Dario Nardella (sindaco di Firenze), Alessandra Petrucci (rettrice dell’Università di Firenze), Sofia Randich (direttrice di INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri) e Duccio Fanelli (direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze). Seguirà alle 10.30 la visione in anteprima di un estratto della video-intervista inedita a Margherita Hack curata da Massimo Mazzoni della Fondazione Osservatorio Ximeniano. Si prosegue con l’intervento di Leonardo Testi (European Southern Observatory), che illustrerà l’evoluzione delle grandi infrastrutture dedicate all’osservazione e allo studio del cielo, al cui sviluppo Margherita Hack ha contribuito in modo significativo, in “L’eredità di Margherita Hack: dalla collina di Arcetri ai grandi telescopi moderni”. La sua eredità scientifica sarà raccontata anche da Laura Magrini (INAF-Osservatorio di Arcetri) e Elisabeta Lusso (Università di Firenze) in “L’eredità di Margherita Hack: dalle stelle ai buchi neri”. Giorgio Strano, responsabile delle collezioni del Museo Galileo, si concentrerà sulla relazione fra la scienziata e l’opera giovanile di Giacomo Leopardi sull’astronomia nell’intervento “Margherita Hack e i capitoli mancanti della storia dell’astronomia di Leopardi”. Natacha Fabbri, del Museo Galileo, contestualizzerà le considerazioni di Margherita Hack sul contributo delle donne nella ricerca astronomica in “Le donne nell’astronomia”. In ultimo lo scrittore e giornalista scientifico Emiliano Ricci parlerà di “Margherita Hack e la divulgazione scientifica”.
Domenica 12 giugno, l’iniziativa si sposta presso la sede INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri, Teatro del Cielo, in via del Pian dei Giullari 16 (prenotazioni su info-hack100.oaa@inaf.it). La serata inizia alle 20.45, con i saluti di Sofia Randich (direttrice di INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri) e prosegue con Antonella Gasperini, sempre di INAF-Osservatorio di Arcetri, con un focus sugli anni trascorsi da Margherita Hack all’osservatorio fiorentino in “Margherita Hack e l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri”. In programma poi Simonetta Soldani, della Società Italiana delle Storiche, che ripercorre la carriera della scienziata con un intervento su “Margherita Hack a Firenze: gli anni giovanili, gli studi, la guerra”. Le sue ricerche e le sue battaglie civili saranno ricordate da Paolo Molaro, di INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, nel talk “Margherita Hack tra scienza e impegno sociale”. Chiude Francesca Matteucci dell’Università di Trieste con una riflessione sull’eredità dell’astrofisica in “Margherita Hack scienziata: il suo contributo all’archeologia galattica”. A seguire avranno luogo osservazioni al Telescopio Amici.
Ma non è finita qui perché sabato 11 giugno alle 19 La Fondazione Scienza e tecnica e Planetario di Firenze dedicherà una serata a Margherita Hack. “Il verbo inglese to hack – raccontano – , tra i vari significati, indica “fare a pezzi”….un curioso gioco di parole, per ricordare come Margherita abbia sovvertito tanti stereotipi, attraverso le sue battaglie e i suoi successi professionali. Per celebrare il primo anniversario della sua nascita, il Planetario ricostruirà il cielo che illuminava Firenze il 12 giugno di 100 anni fa in un incontro dedicato alle Donne scienziate, i cui nomi rimangono taciuti dalla Storia e i cui contributi nel campo dell’Astronomia sono stati spesso attribuiti alle figure maschili a loro affiancate”.
Nata a Firenze il 12 giugno 1922, Margherita Hack ha dedicato la vita alla ricerca scientifica, contrassegnata da importanti scoperte in campo astrofisico e costantemente rivolta alla divulgazione scientifica, e più in generale a un impegno verso la società per la promozione dei diritti civili, per la libertà di pensiero, per la scuola pubblica. E’ stata la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico, quello di Trieste dal 1964 al 1987.