Vince chi fa più download per la salute di tutti. Le aziende che raggiungeranno il 70% saranno certificate “Immuni Compliant”. Opposizioni all’attacco: “Ridicolo, perchè insistere con uno strumento non efficace?”
Rafforzare, o meglio, riprendere le fila del tracciamento dei contagi Covid. E’ l’obiettivo di una singolare “gara” tra le aziende di servizio pubblico a chi scarica di più la App Immuni per tutelare la salute di tutti. La sfida è del Comune di Firenze, primo in Italia, che assieme alla Cispel ha raccolto l’invito alla collaborazione rivolto dal ministero della Salute, dal dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e dall’Università di Pavia per promuovere la diffusione della applicazione per computer sul territorio nazionale. Le aziende pubbliche fiorentine coinvolte sono Alia, Publiacqua, Silfi, Firenze Parcheggi, Sas, Casa spa, Farmacie fiorentine Afam spa.
“In questa difficile fase di emergenza – spiegano Nardella e l’assessore all’Innovazione, smart city e sistemi informativi Cecilia Del Re – è importante contribuire a rafforzare il tracciamento dei contagi e puntare anche sulle nuove tecnologie per proteggerci. Per questo abbiamo deciso di lanciare a Firenze un primo percorso di promozione della App Immuni all’interno di gruppi omogenei di popolazione: i gruppi saranno rappresentati dai dipendenti delle aziende partecipate, che continuano ad essere attivi sul territorio anche in fase di emergenza. L’obiettivo è di aumentare il download della app nel nostro territorio e innescare una ‘competizione positiva’, dando così un contributo al tracciamento della diffusione del Covid 19”.
Le attività saranno svolte in due fasi. La prima riguarderà la promozione del materiale informativo della App Immuni verso dipendenti e utenti attraverso i canali di comunicazione delle utilites, sia immateriali (siti web, mailing list, area intranet, app) che materiali (monitor negli Urp, digital signage, locandine). La seconda consisterà nella consegna di un questionario anonimo ai dipendenti delle aziende, per avere informazioni su quanti di loro hanno scaricato la App. Il questionario è composto da cinque domande e richiede meno di un minuto per la compilazione. Le aziende che raggiungeranno il 70% di download tra i dipendenti saranno accreditate “Immuni Compliant”.
Grazie al questionario, che prevede delle domande anche sulla residenza del compilante, si potranno avere dati sulla distribuzione territoriale di coloro che hanno scaricato la App su Firenze e area metropolitana. Le attività per la promozione integrata della App Immuni sono realizzate con la collaborazione tra diversi i livelli di governo ed evidenziano i risultati della redazione multiente alla quale partecipano referenti di comunicazione di Comune di Firenze, Regione Toscana, Ccia, Cispel e utilities fiorentine.
Opposizioni subito all’attacco con Alessandro Draghi e Francesco Torselli, rispettivamente capogruppo a Palazzo Vecchio e in Regione di Fratelli d’Italia, che bollano l’iniziativa come ridicola. “Siamo allibiti dall’iniziativa del Comune di Firenze, di concerto con la Regione Toscana, di lanciare una gara tra le partecipate fiorentine per scaricare la app Immuni. Nella Regione e nella provincia d’Italia in cui il tracciamento è maggiormente fuori controllo, non è questa la soluzione. Siamo al limite del ridicolo. Esperti e virologi hanno ribadito più volte che la app non è efficace, perché insistere con uno strumento tale? Intanto la Toscana sconta la mancata assunzione di personale sanitario con il passaggio nella zona rossa. Ed anzi, l’assessore Bezzini ha ribadito anche oggi, in Commissione sanità, che la Regione ha fatto 5mila assunzioni da febbraio ad oggi: peccato che fossero prevalentemente stabilizzazioni di precari”.