La Fase 2-bis annunciata dal Premier Conte. Si parte con negozi di vendita al dettaglio, bar, ristoranti, pizzerie. Il 25 maggio saracinesche alzate per palestre e centri sportivi, dal 15 giugno cinema e teatri. Dal 3 giugno ci si potrà spostare tra le regioni
Riaprono da lunedì 18 maggio i negozi di vendita al dettaglio, bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub e cura della persona; riprendono anche gli allenamenti degli sport di squadra e dunque anche il calcio. Dal 25 maggio toccherà a palestre e centri sportivi, il 15 giugno infine sarà la volta di teatri e cinema. Sempre da lunedì 18 maggio gli spostamenti all’interno della regione non dovranno più sottostare all’autocertificazione, mentre se la situazione della pandemia lo consentirà dal 3 giugno verrà presa in considerazione la possibilità di tornare a muoversi in tutta Italia.
Sono le ulteriori linee guida per la prosecuzione della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus appena illustrate dal premier Giuseppe Conte nel Corso della prima conferenza stampa dal vivo tenuta nel cortile di Palazzo Chigi. Una svolta attesa quella del Governo, già annunciata come una ripresa graduale, che però aveva causato diverse frizioni con alcuni Presidenti di Regione, fra cui anche il Governatore toscano Enrico Rossi, i quali invece avrebbero preferito non allentare le regole stringenti in vigore ancora per un po’ di tempo.
“La mia opinione – aveva detto Rossi – era e resta diversa ma non voglio che la Toscana sia penalizzata rispetto a un quadro nazionale di cui comunque tra poco tempo, quando a fine mese la circolazione tra regioni tornerà libera, finirebbe per risentire annullando gli effetti di eventuali interventi a favore di una maggiore sicurezza. Pur nella consapevolezza delle oggettive difficoltà della situazione, l’impressione è che si proceda a colpi di strambate, a cambiamenti repentini: prima chiusure tardive e blande per certe realtà, poi blocchi totali a prescindere da ogni altra valutazione e infine aperture che preannunciano e spingono verso una normalità che purtroppo non esiste ancora. Mi auguro sinceramente che non si debba tornare indietro. E che la ripresa delle attività sia realmente anche una ripresa economica”.
Il Premier invece ha sottolineato come in questo momento “stiamo affrontando un rischio calcolato, con la consapevolezza che la curva epidemiologica può tornare a salire. La vita e la salute dei cittadini restano valori non negoziabili ma dobbiamo declinarli diversamente, altrimenti non potremo mai ripartire fino al vaccino, cosa che non possiamo permetterci”. Ma ecco le nuove disposizioni:
SPOSTAMENTI – Da lunedì 18 dunque gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Non servirà più l’autocertificazione e sarà possibile incontrare gli amici. Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Dal 3 giugno, secondo l’andamento della pandemia, sarà possibile spostarsi da una regione all’altra e anche da e per altri Stati Europei. Questo servirà per rimettere in moto la macchina del turismo. Confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per chi è in quarantena perchè positivo al Covid-19.
IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE – Saracinesche alzate il 18 maggio per tutte le categorie riportate a inizio articolo. A condizione, però, precisa Conte, che le regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo ed agiscano per mantenere il tutto in sicurezza. Lo stesso vale per gli stabilimenti balneari e le celebrazioni liturgiche che sono già soggette a particolari e stringenti norme dettate dalla Cei .
SPETTACOLI, SPORT E CULTURA – Il 18 maggio, secondo quanto affermato dal Premier, dovrebbero riaprire anche i musei. Dal 15 giugno si potrà tornare nei cinema e nei teatri. Per i bambini ci sarà un ventaglio di offerte varie a carattere ludico ricreativo. Quanto al campionato di Calcio, per farlo ripartire serve “una garanzia di massima sicurezza” che per ora non c’è.