Identico il sistema usato: il collaboratore del finto avvocato che convince le vittime a consegnare gioielli o denaro in cambio del rilascio di un familiare trattenuto a causa di un sinistro. E continuano gli incontri informativi dei Carabinieri
Continua l’ondata di truffe nei confronti delle persone anziane. E il trucco è quasi sempre lo stesso: il finto maresciallo o avvocato che telefona o si reca nell’abitazione del malcapitata chiedendo soldi oppure preziosi per rilasciare il figlio oppure il nipote trattenuti a causa di un incidente stradale che avrebbe provocato. Vittima dell’ennesimo raggiro con questo sistema pochi giorni fa è stata una 68enne che si è rivolta ai Carabinieri di Dicomano raccontando quanto le era capitato. Il sedicente avvocato si era presentato davanti alla porta di casa dell’anziana e con la scusa di far rilasciare la figlia, arrestata dalle forze dell’ordine, aveva indotto la donna a consegnare gioielli e preziosi necessari, a suo dire, per far tornare la figlia in libertà. La donna ha compreso di essere stata raggirata solo diversi minuti dopo, quando è riuscita a contattare la figlia e raccontarle quanto era accaduto. Indagini in corso da parte dei militari della Stazione di Dicomano.
Stesso copione ieri pomeriggio a Firenze: stavolta a farne le spese è stata una donna di 69 anni presentatasi alla Stazione di Firenze SMN dell’Arma denunciando di essere stata raggirata. Anche qui, previa telefonata, uno sconosciuto si era presentato dall’anziana come sedicente collaboratore di un avvocato convincendo la donna a consegnare monili in oro per un valore di circa 2.500 euro e carte di pagamento una delle quali veniva a utilizzata per prelevare ulteriori 500 euro allo sportello bancomat. Il tutto serviva per rilasciare il figlio trattenuto presso un commissariato a seguito di un sinistro stradale. Naturalmente non era vero niente. Anche qui la donna si è accorta del raggiro solo dopo che il presunto assistente si era dileguato. Indagini in corso da parte degli uomini dell’Arma per individuare gli autori della truffa. I due episodi, forse, potrebbero essere collegati date le modalità praticamente uguali con le quali sono stati condotti e a colpire seppure a distanza potrebbero essere stati gli stessi malintenzionati.
E continuano anche le iniziative di sensibilizzazione dei Carabinieri per evitare questo odioso tipo di reato. Dopo l’incontro svoltosi alla Chiesa di Santa Lucia a Firenze, nelle prossime settimane sarà la volta proprio di Dicomano con i parrocchiani della Pieve di Santa Maria e la Chiesa di Sant’Antonio Abate. Analoghe iniziative verranno tenute nei presidi territoriali del Mugello