Lo ha deciso il sindaco Nardella dopo aver appreso della scomparsa del grande giornalista e divulgatore scientifico avvenuta questa mattina. Camera ardente il 16 agosto in Campidoglio a Roma a cui seguirà il funerale laico
Una scuola della città intitolata a Piero Angela. Lo ha deciso il sindaco Dario Nardella, in accordo con le assessore alla toponomastica Maria Federica Giuliani e all’istruzione Sara Funaro, dopo aver appreso della scomparsa questa mattina del grande giornalista e divulgatore scientifico. Piero Angela aveva 93 anni ed era malato da tempo. “Da bambino ho imparato la bellezza e il fascino della scienza grazie a te. Addio #Pieroangela che la terra ti sia lieve”, ha scritto il primo cittadino di Firenze in un tweet.
Solo pochi giorni fa Piero Angela aveva voluto lasciare lasciare al sito Internet del suo programma SuperQuark l’ultimo messaggio di saluto ai telespettatori. “Cari amici – aveva scritto – mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia”. “È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.
La camera ardente per l’ultimo saluto al giornalista e divulgatore sarà allestita il 16 agosto, dalle 11.30, in Campidoglio a Roma. A seguire è previsto il funerale laico. Piero Angela ha legato il suo nome a tanti momenti vissuti in Toscana fin da quando nel 1948 fu ingaggiato con il nome di “Peter Angela” da Sergio Bernardini per la serata jazz che inaugurava La Capannina di Viareggio. Poi le tante partecipazioni alla Versiliana con Romano Battaglia e ancora il conferimento nel 2018 della cittadinanza onoraria di Montelupo Fiorentino dopo l’inaugurazione dell’osservatorio astronomico ‘Beppe Forti’ a San Vito in Fior di Selva.
Scrive l’assessore alla toponomastica del Comune Maria Federica Giuliani: “Dal jazz ai diritti se ne va col lo stesso piglio discreto il grande divulgatore scientifico che ha accompagnato tutti noi in questi anni alla scoperta con sorprendente meraviglia della scienza. Lo ricordiamo oggi ma Firenze lo farà in modo adeguato, dedicandogli e intitolandogli un istituto scolastico affinchè i suoi insegnamenti siano per le nuove generazioni e per tutti noi memoria viva. Buon viaggio…”. E Sara Funaro assessore all’istruzione aggiunge: “Con la sua passione per la scienza ha portato la conoscenza e la cultura nelle case di milioni di italiani”. Apprezzamento per la proposta del sindaco Nardella viene da Alessandro Draghi e Jacopo Cellai (Fratelli d’Italia) che propongono anche l’intitolazione di un largo o una piazzetta ad Arcetri sotto l’osservatorio. “Angela – aggiungono – è stato l’Alberto Manzi delle materie scientifiche. Ipoteticamente lo spazio potrebbe essere quello compreso fra via Torre del gallo e via del Pian dei Giullari”. Infine il Presidente della Regione Eugenio Giani: “Angela non è stato soltanto un pozzo di conoscenza, ma soprattutto un gentiluomo della televisione, una figura di riferimento per tante generazioni che hanno appreso qualcosa in più proprio grazie alla sua passione e dedizione nel raccontare e trasmettere il suo sapere. Tutti abbiamo seguito almeno una volta una sua trasmissione, un personaggio che ha fatto del garbo e della capacità di rendere semplici concetti anche molto complessi un vero e proprio stile inconfondibile”.