Lo stadio a Campi sarebbe come spostare il piazzale Michelangelo a Monte Morello
“Il Franchi senza la Fiorentina diventerebbe ingestibile e si trasformerebbe in un’emergenza sociale”.
Alessandro Fiesoli, grande inviato sportivo e firma storica de “La Nazione”, interviene sulla polemica fra riqualificare lo stadio al Campo di Marte e costruire un impianto nuovo (come invece vorrebbe il novo Patron viola Rocco Commisso) alla Mercafir oppure addirittura su un’area completamente nuova a Campi Bisenzio, e quindi fuori dal territorio comunale, come invece fatto pesantemente ventilare dal sindaco di quella cittadina Emiliano Fossi.
Il primo cittadino fiorentino Dario Nardella sull’ultima ipotesi ha seccamente detto che l’idea “non è nemmeno da prendere in considerazione” e ha rilanciato il progetto Mercafir da realizzare in quattro anni e mezzo, ma la società sembrerebbe continuare a guardare con interesse a quei 30 ettari di terreno in zona Villa Montalvo sui quali ha un’opzione di preacquisto. Il motivo è presto detto: l’amministrazione campigiana potrebbe concedere in 180 giorni la variante urbanistica e subito dopo potrebbero partire i cantieri.
“L’ho sempre sostenuto da anni e sempre pensato – sottolinea Fiesoli –. Il Flaminio a Roma è diventato un rudere sociale, di completo degrado, terra di nessuno, zona di spaccio, dormitorio a cielo aperto. Rugby? Atletica? Concerti? Per carità… Eppoi si chiama Franchi proprio per giocarci a calcio. L’unica soluzione vera allora sarebbe abbatterlo, ma non si può. Ristrutturarlo? Non si può. Ma allora perché Eugenio Giani, quando era assessore allo sport, aveva già in mano un progetto di ristrutturazione nel caso in cui (e purtroppo non è successo) l’Italia avesse ottenuto l’organizzazione degli europei 2012, con Firenze che sarebbe stata sede di gara di due partite, una del primo girone e un quarto di finale? La Soprintendenza se ne faccia una ragione, Nardella faccia la sua parte politica con il soprintendente e come autorità cittadine cerchiamo di dare una mano a Rocco”.
Fiesoli conclude bocciando senza possibilità di appello l’ipotesi Campi. “Uno stadio là, con i collegamenti che ci sono e non solo per questo, sarebbe come spostare il piazzale Michelangelo a Monte Morello. Con i Della Valle c’era da tener conto, ci dicevano, degli interessi commerciali della proprietà: con Commisso si parla, vivaddio, solo di stadio non di negozi, centri commerciali e ammennicoli vari. E se a Commisso piace un nuovo Franchi, vogliamo disamorarlo per un paio di scale, che comunque possono essere salvate? In fondo non si tratterebbe di spostare Palazzo Vecchio”.