Consegnate questa mattina al presidente del Consiglio comunale Luca Milani dall’IHP di Sonny Richichi. Dopo l’episodio del 14 giugno l’associazione di tutela dei cavalli vuole la sospensione del servizio
Chissà cosa avrebbero pensato Augusto Novelli, fortunato autore de l’Acqua Cheta, e i suoi due personaggi principali il fiaccheraio Ulisse e il bacalaro Stinchi se oggi per un qualche motivo fossero passati dalla Sala Macconi di Palazzo Vecchio. Probabilmente avrebbero scosso la testa e se ne sarebbe andati magari facendo il verso all’altro grande personaggio fiorentino creato da Giorgio Panariello: Silvano detto I’vaia.
Perché nel luogo dove abitualmente si tengono le conferenza stampa del Comune questa mattina c’è stata la presentazione al presidente del Consiglio Comunale Luca Milani di una petizione po’ particolare: un documento in cui la prima associazione italiana di tutela dei cavalli, la Italian Horse Protection, ha pensato bene di chiedere al comune di sospendere il servizio di trasporto dei turisti in carrozzella per le vie del centro. Un po’ come se a Venezia ci si inventasse di bloccare le gondole perché magari non ci passano da un rio all’altro. Motivo scatenante della richiesta, l’episodio accaduto lo scorso 14 giugno durante la visita del ministro dell’Interno Lamorgese quando un cavallo, forse impaurito dalla presenza delle numerose auto di scorta davanti all’ingresso principale di Palazzo Vecchio e dalla relativa confusione provocata, forse magari anche non governato per bene dal conduttore, si lanciò in una galoppata sfrenata trascinandosi dietro la carrozzella che poi finì su una delle auto di scorta e lasciandosi prendere soltanto qualche minuto dopo all’interno della Loggia dei Lanzi.
Così Sonny Richichi, presidente di IHP, ha lanciato la petizione su CHange.org che che in pochi giorni avrebbe raccolto ben 35mila firme. “Firenze – ha spiegato – è una città civile e matura, non può consentire che ancora nel 2021 i cavalli vengano sfruttati per trasportare turisti in carrozza nelle vie del centro: è una forma di abuso sugli animali che sono costretti ad un’attività forzata, in un contesto del tutto inadeguato e pericoloso”: magari poi bisognerebbe anche ricordargli che un altro fiorentino doc come Odoardo Spadaro alla carrozzella aveva dedicato una delle più note canzoni della tradizione fiorentina e che i cavalli dai fiaccherai sono tenuti benissimo, strigliati, abbeverati e nutriti con bella biada fresca ma questo sarebbe un altro discorso. “Il risultato che abbiamo ottenuto è andato oltre le nostre migliori aspettative, a testimonianza di una sensibilità ormai largamente diffusa fra i cittadini che per gli animali chiedono rispetto e tutela. Abbiamo stampato le firme e questa mattina le abbiamo consegnate al presidente del Consiglio comunale di Firenze, Luca Melani, come previsto dal regolamento del Comune”.
Ma cosa chiede IHP al sindaco e Giunta? Semplice, di “aprire immediatamente un tavolo di confronto, al quale sederci insieme anche ai fiaccherai, per trovare la strada migliore che consenta di superare questa arretratezza portando Firenze al livello di civiltà che merita. Siamo pienamente consapevoli del fatto che quello dei fiaccherai è un lavoro, che con questo lavoro molte famiglie si sostengono e non è certo nostra intenzione creare danni economici a una determinata categoria di lavoratori, soprattutto in un momento complesso come quello attuale. Ma le soluzioni, se si vuole, si trovano”. Magari seguendo l’esempio di altre città in Italia e nel mondo che questo percorso lo hanno già fatto. E magari sostenendo e incentivando la riconversione delle carrozze trainate da cavalli con mezzi elettrici, tecnologici e green. Se fossimo a Carnevale magari si potrebbe pensare a un clamoroso scherzo….