Nell’inchiesta di Guardia di Finanza e Procura coinvolte una trentina di cooperative di facchinaggio
Fatture false per circa 30 milioni, 16 indagati e sequestri di beni e liquidità per 14 milioni di euro. E’ il bilancio dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, e coordinata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, nei confronti di un consorzio di cooperative operante nella fornitura di servizi di facchinaggio e trasporto per un giro di fatture ritenute a vario titolo fittizie.
Le indagini sono sfociate in un decreto di sequestro preventivo, diretto e per equivalente emesso dal Gip del Tribunale di Firenze, Giampaolo Boninsegna. Secondo le Fiamme Gialle del nucleo di polizia economico finanziaria di Firenze, coordinate dal procuratore aggiunto Gabriele Mazzotta e dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio, il consorzio gestiva di fatto direttamente la manodopera che, mantenuta formalmente in forza alle cooperative, consentiva al consorzio stesso di detrarre consistenti crediti Iva derivanti dalle prestazioni fatturate dalle stesse cooperative, che però non versavano l’Iva e si avvicendavano nel tempo, spostando i lavoratori e subentrando nei contratti di subappalto. Una trentina le cooperative coinvolte nell’arco di due anni a cui vengono contestati debiti tributari per milioni di euro; sedici gli indagati a vario titolo per omissione e utilizzo di fatture inesistenti e omesso versamento dell’Iva. L’esito delle indagini ha consentito alla Procura della Repubblica di Firenze di richiedere al Tribunale fiorentino il sequestro dei beni e delle liquidità nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili a vario titolo delle condotte penali.