Nostra intervista al sindaco di Scandicci sulla ripartenza. “Dobbiamo riconquistare la nostra vita passo dopo passo, senza gettare via tutte le fatiche che abbiamo fatto fino a questo momento”
di LORENZO MOSSANI
Scandicci, è stata sicuramente uno dei modelli più seguiti in questa pandemia. Come molti comuni della Piana c’è stato un contatto diretto tra Sindaco e i suoi cittadini. Un messaggio che è arrivato tramite tutti i canali di comunicazione, da whatsapp a facebook. Segno inequivocabile di uno staff di professionisti che, anche nella comunicazione, hanno lavorato insieme al Sindaco Sandro Fallani. In questi primi giorni della Fase 2, i nuovi contagi sono stati o vicini a zero o non ci sono stati. Questa è la prova dell’ottimo lavoro della Giunta e del comportamento molto responsabile dei cittadini del comune più grande dell’hinterland fiorentino.
Sindaco Fallani, è preoccupato per questa fase 2?
“Siamo nella fase del “già” e “non ancora”, una terra di mezzo molto delicata. Finalmente i nonni potranno riabbracciare i nipoti, in molti sono tornati al lavoro, si possono fare passeggiate. E’ un grande passo avanti rispetto al ‘lockdown’ ma non siamo ancora arrivati alla normalità e la strada non è in discesa. Dobbiamo riconquistate la nostra vita passo dopo passo. Ripeto siamo in un momento dove non possiamo gettare via tutte le fatiche che abbiamo fatto nel lockdown. Ci vuole tanto senso civico”.
Fiducioso?
“Certo. Vivere nella quasi normalità in mezzo al virus non è facile, ma la nostra comunità sta rispondendo bene”.
La comunicazione è stata un grande punto di forza di Scandicci: come è stata concepita?
“Ho uno staff di professionisti, non sono solo naturalmente. Ogni giorno alle 15 e 30 ci ritroviamo con protezione civile, polizia municipale e addetti ai lavori. Poi cerco, quando lo riteniamo più opportuno, di trasmettere agli scandiccesi notizie semplici e chiare”.
In questa fase 2 molti comuni hanno molte difficoltà con i buoni spesa, Scandicci ha le stesse difficoltà?
“Per fortuna no, abbiamo preso un’altra strada. Pacchi alimentari + buoni spesa. Possiamo arrivare fino a metà giugno: per noi è motivo d’orgoglio. Questa è stata una grande intuizione”.
Qual è la cosa che lo rende più ottimista?
“Torregalli non è più sotto pressione. Anche con l’ospedale c’è un rapporto quotidiano e ora c’è ottimismo. Quando, dopo 10 giorni dall’inizio dell’epidemia i malati e i contagi aumentavano in maniera esponenziale, non dormivo sonni tranquilli; ora sono più sereno perché vedo che i nostri sforzi sono ripagati”.
Qual è stata l’ordinanza che lo ha colpito di più?
“Da scandiccese chiudere il mercato del sabato. Per noi è un momento di aggregazione sociale, quella aggregazione che purtroppo mancherà anche nella Fase 2. Ora dobbiamo mantenere le distanze per poi in futuro ritornare alla normalità”.
Politicamente cosa è cambiato sotto il Covid?
“Noi Sindaci abbiamo un ruolo molto più importante, spesso andiamo al di là anche dalle fazioni politiche. Credo che questo rimarrà anche dopo la fine dell’epidemia”.