L’uomo, con la nuova compagna, aveva già intascato oltre 1,5 milioni dalla vendita degli appartamenti. Sequestrati dalla Guardia di Finanza anche auto di lusso, gioielli e denaro
Alla morte della compagna con la quale conviveva a Firenze risultava essere l’unico erede del suo ingente patrimonio. Peccato però che il testamento fosse falso. I dubbi sono venuti agli eredi legittimi della donna scomparsa che hanno voluto vederci chiaro. Così sono partiti gli accertamenti grazie ai quali la Procura della Repubblica di Firenze ha dato esecuzione, avvalendosi dei militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza fiorentina, a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze, per beni immobili e disponibilità finanziarie del valore di circa 1,5 milioni di euro. L’uomo, un 85enne piemontese, e la sua attuale compagna di origini cinesi sono stati quindi indagati rispettivamente per autoriciclaggio e riciclaggio di proventi illeciti.
Le investigazioni delegate al Nucleo di polizia economico-finanziaria di Firenze, scaturite da una denuncia presentata dagli stessi eredi della donna, parenti di sesto grado, hanno consentito di ricostruire le condotte di autoriciclaggio e riciclaggio degli indagati, al fine di sottrarre il patrimonio illecitamente acquisito al pericolo di un’eventuale confisca. In particolare, il falso erede ha prima venduto gli immobili dell’eredità, trasferendo il ricavato, pari a 1.620.000 euro, su conti correnti intestati alla sua compagna e sui quali era delegato a operare. Il denaro ottenuto era poi stato reimpiegato nell’acquisto di ulteriori immobili per 98.200 euro, di una Porsche Cayenne del valore di 76.000 euro e di oro e metalli preziosi per oltre mezzo milione di euro. Nel corso della perquisizione sono stati sottoposti a sequestro, tra gli altri, oltre 70mila euro, lingotti d’oro e orologi di valore per oltre 300mila euro, beni immobili e un’autovettura per circa 400mila euro.