Una delegazione di lavoratori ha trascorso la notte sopra la torre. Chiedono il pagamento della cassa integrazione e di prendere in considerazione la reindustrializzazione “dal basso”
Da ieri sera, una trentina di lavoratori ex-GKN sono saliti sulla torre di San Niccolò a Firenze. “Non siamo partiti sul tetto, sul tetto ci siamo arrivati dopo due anni lotta, di cui otto mesi senza stipendio”, spiega la RSU ex-GKN, “l’intero sistema preferisce passare per impotente, per nascondere la propria complicità. Noi invece continuiamo a organizzare forme di lotta, a proporre piani industriali, a chiedere il rispetto di diritti basilari, come quello alla busta paga o al pagamento dello stipendio o della cassa integrazione. Sappiamo che anche in questa vicenda non esiste un solo metodo di lotta o un atto risolutivo. E’ una gara di resistenza. Oggi siamo qua, ancora una volta coi nostri corpi, con le nostre vite“.
Una delegazione del Collettivo di Fabbrica ex-GKN staziona da ieri sera in cima alla torre, mentre altri operai e cittadini solidali si danno il cambio ai piedi del monumento per esprimere tutto il loro sostegno. Queste le richieste: bonifico di tutti gli arretrati, pagare tutto il dovuto, liberare il contatto nazionale e integrativo che l’azienda ha di fatto preso in ostaggio, mandare le buste paga mancanti (da dicembre ad oggi), reintegra dei colleghi indotti ingiustamente a licenziarsi, dare il via al piano di reindustrializzazione dal basso elaborato dai lavoratori.
“Stiamo lottando ancora per il nostro posto di lavoro“, conclude la RSU, “mentre un’azienda si permette di non pagare gli stipendi, di non portare un piano di reindustrializzazione, di sequestrare di fatto soldi pubblici, non inviando all’Inps le buste paga che permetterebbero di far arrivare a noi la cassa integrazione. Chiediamo che venga sbloccata immediatamenti la cassa, che ci vengano fornite le buste paga, che venga presa in considerazione la reindustrializzazione dal basso e che il ministero si metta a disposizione per sostenere il nostro progetto”.
Tra una settimana ricorrono i due anni dall’invio delle email che annunciavano i licenziamenti e dell’inizio dell’assemblea permanente. Il Collettivo di Fabbrica sta organizzando per l’8 e il 9 luglio, due giorni di eventi di lotta: assemblee con altre realtà sindacali e dell’attivismo climatico nazionale e internazionale, un concerto gratuito davanti ai cancelli e l’arrivo in fabbrica della carovana del mutualismo.