Lo prevede la delibera di Donata Bianchi (Pd), approvata in Consiglio, che istituisce il Patto di Solidarietà con la Società Operaia di Mutuo Soccorso costituita dalle maestranze dello stabilimento
Entro il prossimo maggio Sindaco e Giunta dovranno attivare un tavolo di confronto inter-istituzionale, in accordo con Città metropolitana, i Comuni e Regione Toscana sulla situazione della ex GKN al fine di monitorare continuativamente gli sviluppi delle trattative per un nuovo piano industriale e favorire la creazione di relazioni di cooperazione tra sedi universitarie e di ricerca a partire anche dalle proposte di rilancio e riconversione produttiva formulate finora dai lavoratori della ex GKN.
Lo prevede un Ordine del Giorno allegato alla delibera di sottoscrizione del Patto di solidarietà APS Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo costituita dalle maestranze dello stabilimento di Campi Bisenzio in lotta ormai da 20 mesi contro la messa in liquidazione della fabbrica e il licenziamento degli operai. La delibera presentata dalla presidente della Commissione Pari Opportunità, Pace, Diritti Umani Donata Bianchi è stata approvata con i voti favorevoli di PD, Sinistra Progetto Comune, 5 Stelle, Italexit e Lista Nardella. Scopo del documento sostenere ed incoraggiare una comune azione finalizzata ad obiettivi di sviluppo economico e sociale locale; contribuire alla costruzione di un ecosistema territoriale resiliente e solidale; contribuire alla generazione di opportunità per migliorare l’occupabilità delle persone, valorizzare le loro competenze e difendere e promuovere il tessuto produttivo locale. Nella delibera si chiede anche di promuovere un gruppo di lavoro che permetta di definire un progetto di offerta formativa gratuita finalizzata ad accompagnare e facilitare la riqualificazione e lo sviluppo delle competenze professionali delle maestranze anche in relazione alle differenti ipotesi di uscita dalla crisi che sono in questo momento in discussione; nonché di prevedere il coinvolgimento delle forze politiche che intenderanno su base volontaria partecipare ai suddetti organismi di confronto.
Contrario invece Emanuele Cocollini (Centro) secondo il quale il Pd continua le prove tecniche di ritorno al comunismo. “La delibera – ha sottolineato -segna un nuovo capitolo nel romanzo di un partito nato progressista per morire massimalista. Purtroppo questi gesti di pura propaganda nulla spostano in una vicenda industriale che resta complicata e difficile. Auspichiamo che alla fine si scelga, da parte di lavoratori e potenziali investitori, di ridare vita alla fabbrica, che torni a produrre e a creare posti di lavoro e prosperità per il nostro territorio”.