Salvetti: “Nella missiva ci sono diffamazioni gravi. Ogni volta che la lotta muove qualche passo arriva questo meccanismo ad orologeria. Questa pratica va avanti da tempo: abbiamo atteso fin troppo”
Torna ad alzarsi la tensione attorno alla vicenda dell’ex Gkn, la fabbrica campigiana leader nel settore semiassi dell’automotive le cui maestranze da oltre tre anni sono impegnate in una delle vertenze sindacali più dure nella storia recente della provincia di Firenze e dell’intera Regione (Ex Gkn, tre anni di lotta, dignità e orgoglio – La Martinella di Firenze). L’ultimo capitolo in ordine di tempo è la querela contro ignoti presentata dalla Rsu a seguito di una lettera anonima inviata due giorni fa alla stampa, al presidente della Regione e alle organizzazioni sindacali. Il Cda della cooperativa Gff ha deliberato a sua volta di presentare querela.
“Nella lettera ci sono diffamazioni gravi – spiega la Rsu – e che ledono non soltanto le nostre persone ma tutta una comunità che in questi tre anni ha difeso il lavoro in quel sito produttivo e il territorio dalla speculazione. La lettera inviata arriva da un indirizzo email generico, che potrebbe aver creato chiunque, e non è firmata, motivo per cui la querela è contro ignoti. Questa pratica va avanti da tempo e abbiamo atteso fin troppo. Nella piena serietà e trasparenza di quanto stiamo facendo, ogni tema riguardante la vertenza, come ad esempio il piano industriale, ha avuto e continuerà ad avere gli ambiti appropriati e dedicati dove sviluppare in forma approfondita e trasparente ogni genere di dibattito e rispondere ad ogni richiesta. Come, ripetiamo, già fatto più volte”.
La missiva, firmata da sedicenti “lavoratori ex Gkn”, si apriva mettendo sotto accusa il Collettivo di fabbrica e il suo progetto di reindustrializzazione dello stabilimento: la proto-cooperativa GFF viene definita “fantasiosa”, il piano industriale “inesistente” e gli 1,3 milioni raccolti dall’azionariato popolare definito “presunto”, lo stesso Collettivo composto da un pugno di operai. Si accusava poi il Collettivo di aver utilizzato co poca trasparenza i fondi di solidarietà raccolti, e di aver sempre detto no compresa la cassa integrazione che sarebbe stata proposta nel 2021. “Gli unici veri soldi che la Rsu sa gestire -si leggeva ancora nella missiva anonima – sono le varie donazioni dei cittadini per i lavoratori Qf, soldi che la Rsu senza presentare mai un bilancio scritto pensa bene a spenderli nei vari tour insorgiamo, compreso il tour in Germania durante gli Europei di calcio 2024, oppure stipendiare con le stesse donazioni il presunto presidio dando 20 euro giornalieri a tutti coloro che partecipano, compreso persone che non sono più dipendenti Qf. Tutto questo a dispetto della maggioranza dei lavoratori che non ha uno stipendio da 11 mesi”. Che poi co terminava così: “Crediamo che ci siano elementi sufficienti perché la procura della Repubblica faccia luce sui tanti soldi che girano all’interno della presunta lotta insorgiamo”.
La Rsu però non ci sta e attacca dura: “Noi non sappiamo chi scrive tali lettere. Non sappiamo se stiamo commentando una lettera anonima, firmata da un lavoratore o più, da firme autenticate. Sappiamo solo che questo meccanismo di “lettere ad orologeria” va avanti ogni volta che la lotta muove qualche passo. Solo per dirne alcune: accadde dopo il corteo del 18 maggio (10.000 persone in corteo..) o durante lo sciopero della fame (scrissero e fecero scrivere alla stampa che purtroppo ci cascò, la falsità che Giani aveva ritirato l’incontro con la Rsu perché eravamo in sciopero della fame). Tali lettere invece non commentano le numerose sentenze e le numerose cause tenute da studi legali vicini alle organizzazioni sindacali e alla Rsu dove sono rappresentati praticamente la quasi totalità dei lavoratori ex Gkn. Cause dove ci battiamo per il diritto allo stipendio, che viene regolarmente riconfermato dalle sentenze. Oggi, guarda caso, quando la legge sui consorzi entra nel vivo, così come il piano industriale della Gff, quando ci troviamo a dover ancora una volta fare appello al mutualismo associativo operaio per resistere all’assenza di stipendio per i mesi invernali, arriva ad orologeria una lettera così. Il piano industriale della Gff è sotto costante valutazione di finanziatori e uffici tecnici e le “promesse” di 1 un milione e trecentomila dell’azionariato popolare sono manifestazioni di interesse firmate da soggetti in carne ed ossa. Persone in carne ed ossa che si presentano in piazza sotto la pioggia. Noi non sappiamo nemmeno cosa stiamo commentando, ma ognuno può valutare a chi fa il gioco il contenuto di queste lettere”