E’ Iris Lab, un consorzio di imprese che supporterà lo stabilimento nella produzione di macchinari per l’industria controllati da remoto. Cauta la reazione di Rsu e del Governatore toscano Giani, mentre la Fiom chiede tavolo tecnico e sindacale
Un consorzio di imprese dedicato all’industria 5.0, innovazione, ricerca e sviluppo, di cui fanno parte Itema Spa, Bonfiglioli Spa, Lafert Spa, Gruppo Sumitomo e Faist Elecrtonics Srl. E ovviamente QF, la ex Gkn. E’ Iris Lab, un organismo di ricerca al cui interno coopereranno attivamente le aziende aderenti al progetto con numerosi consorzi universitari già costituiti, che operano nel settore della meccatronica e dell’elettronica industriale, attivi nella ricerca scientifica nell’ambito degli azionamenti elettrici ad elevate prestazioni dinamiche, negli apparati di conversione statica dell’energia elettrica ad alta efficienza, nella sensoristica avanzata e nell’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale per la diagnostica avanzata e per l’abilitazione di servizi di Industrial IoT. Il presidente di Iris Lab, nominato dal direttivo del Consorzio sarà Ugo Ghilardi, che ricopre la posizione di CEO in ITEMA, sarà inoltre cooptato, in qualità in qualità di presidente di del Consorzio Iris, nel Cda di QF unitamente a Stefano Manzini e lo stesso Francesco Borgomeo presidente e amministratore di QF.
All’interno di tutto ciò, il cui significato in termini pratici al momento sembra abbastanza nebuloso, andrà trovata la formula che consentirà a QF di riavviare la produzione nell’ex stabilimento campigiano che passerà dall’automotive ai macchinari per l’industria controllati da remoto. Secondo il progetto, la collaborazione di Iris Lab con le università si svilupperà, da una parte, attraverso la formazione di giovani ricercatori universitari coinvolti nel progetto e di un personale operativo altamente qualificato; dall’altra, mediante la costituzione di laboratori e strutture tecniche che permettano di sviluppare e implementare numerosi progetti innovativi nell’ambito della meccatronica e dell’elettronica industriale, dei quali potranno beneficiare direttamente le aziende coinvolte. Obiettivo rientro al lavoro graduale per i 300 lavoratori per riavviare la produzione entro due anni, nuove assunzione in sinergia con le università e 90 milioni annui dai servizi più che dalla produzione di macchinari.
Cauta la reazione del Collettivo di fabbrica Gkn, in attesa di capire meglio i dettagli dell’operazione a partire dal prossimo incontro fissato per il 4 agosto. La presentazione dei nuovi investitori di QF è stata accolta in maniera molto tiepida anche dal Governatore toscano Eugenio Giani che sottolinea come “Fatto apprezzabile che QF abbia reso noti i nomi degli investitori che affiancheranno Francesco Borgomeo nel progetto di reindustrializzazione dell’ex Gkn e che oggi danno vita con Qf al consorzio di imprese dedicato a industria 5.0. I nomi indicati sono quelli di player industriali di assoluto valore e conosciuti in tal senso”. Ma evidenzia anche come restino “ancora alcuni aspetti da chiarire; la Regione farà la sua parte innanzitutto nell’interlocuzione al tavolo tecnico convocato al Mise il prossimo 4 agosto, con istituzioni, azienda e investitori”.
Duro infine il commento di Fiom Firenze, Prato e Pistoia che in una nota chiede “che sia convocato a breve un tavolo tecnico e successivamente il tavolo sindacale che risponda a tutte le domande. Solo attraverso un tavolo negoziale discuteremo il loro ruolo all’interno del consorzio, gli elementi relativi al cronoprogramma di reindustrializzazione ed il tipo di ammortizzatore sociale da utilizzare per accompagnare il processo. Prendiamo però atto che ai tavoli di trattativa mancherà la figura istituzionale del sindaco del Comune di Campi Bisenzio, sostituita dalla figura amministrativa del commissario prefettizio”.