Una mostra documentaria al palazzo del Pegaso ricorda il primo presidente del Consiglio Regionale che poi nel 1975 divenne sindaco di Firenze
Uomo della Resistenza e uomo delle istituzioni. Ad Elio Gabbuggiani, primo presidente del Consiglio regionale della Toscana, è dedicata una mostra documentaria, che si sviluppa negli ambienti circostanti la sala del Gonfalone nel palazzo del Pegaso.
“È stato il primo, quarantanove anni fa, ad essere nominato presidente del Consiglio regionale – ha ricordato l’attuale Presidente Eugenio Giani. – Non dimentichiamo che allora il Governatore non veniva eletto direttamente come oggi, ma poteva essere scelto solo dopo la nomina del presidente dell’assemblea, che, appunto, il 13 luglio 1970 si riunì e scelse lui. Gabbuggiani svolse l’incarico con grande attenzione, zelo, rigore, da parte di un uomo che la Regione aveva voluto far nascere. Non solo, gli portò anche bene. Dopo una legislatura regionale infatti, nel 1975, divenne sindaco di Firenze”.
La mostra potrà essere visitata fino a martedì 30 luglio. Le carte del fondo archivistico conservato presso l’Istituto storico toscano della Resistenza, di cui lo stesso Gabbuggiani è stato presidente, è il “cuore pulsante” del progetto che ha guidato la scelta di foto e documenti, curata da Maria Sechi. L’obbiettivo è di ricostruire e valorizzare la sua esperienza politica e amministrativa, in quanto uomo di partito, protagonista del governo del territorio e custode dei valori della Resistenza. Così, parlò di “Regione aperta” nel definire le linee di fondo giuridiche e istituzionali del futuro statuto regionale: “Aperta ai rapporti con gli altri enti locali; aperta al dibattito con le forze sociali; aperta al confronto con le forze politiche”.
“Non è stato solo un uomo della Resistenza, un renitente alla leva entrato nei gruppi di azione partigiana – ha sottolineato Giuseppe Matulli, presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea – . Ha lavorato in posizione di grande responsabilità, ma soprattutto di grande operatività, prima come presidente della Provincia, promuovendo l’Unione regionale delle province toscane, impegnatissima anche a livello nazionale nella preparazione della Regione. Quindi è stato sindaco di Firenze e poi parlamentare. A differenza di molti altri uomini della Resistenza, è stato uno dei pochi, che è riuscito a proiettarsi così nella vita istituzionale della Repubblica”.