Presentata oggi l’idea progettuale per sfruttare i binari ferroviari per il trasporto urbano, connettendo il quartiere attraverso bus elettrici, creando un parco con 200 nuove piante ad alto fusto e un parcheggio da 1200 posti auto
“Abbiamo ascoltato i cittadini di Campo di Marte e abbiamo elaborato un’idea progettuale alternativa a quella fin qui imposta dal Comune di Firenze. Un piano che salva gli alberi esistenti, sfrutta i binari ferroviari per il trasporto urbano, connette il quartiere attraverso bus elettrici e consente di creare un nuovo parco e un parcheggio da 1200 posti auto”. E’ questa in sintesi la proposta presentata oggi dal candidato sindaco del centrodestra Eike Schmidt insieme al capolista della lista civica Massimo Sabatini e al senatore Paolo Marcheschi.
“Sono 388 gli alberi che potremmo salvare grazie a questo progetto – ha detto Schmidt – , conservando così un ‘patrimonio’ di ombra pari a 5 campi da calcio e 55 tonnellate di CO2 assorbita ogni anno. Non solo, salveremmo anche 800 posti auto, in una zona che ne è particolarmente affamata, al tempo stesso creando un nuovo parcheggio da 1200 posti”.
In pratica la linea 3.2.2 ad oggi prevista in viale dei Mille, con il conseguente abbattimento di centinaia di alberi, sarebbe rivista usando i binari della ferrovia lungo via Campo d’Arrigo, coinvolgendo tutta l’area in una complessiva rigenerazione. L’area del sedime ferroviario, infatti, ospiterà un nuovo parco lungo 1,5 km: 40mila mq di verde con 200 nuovi alberi ad alto fusto. La viabilità nel complesso sarà fluidificata, con il raddoppio delle corsie in via Campo d’Arrigo e la creazione sulla stessa di una pista ciclabile in sede non promiscua (al centro, protetta dalla vegetazione). Prevista la messa in sicurezza di largo Gennarelli, incrocio purtroppo noto alle cronache per la pericolosità che ha causato pochi giorni fa un incidente mortale. Qui nascerà una vera e propria piazza, con l’ingresso alle linee ferroviarie urbane che di fatto diventerà anche un nuovo accesso alla stazione ferroviaria di Campo di Marte. L’idea progettuale include la riqualificazione delle due passerelle che sormontano i binari, con la copertura e l’illuminazione, ma anche la creazione di una rampa d’accesso per diversamente abili e biciclette. “Attraverso questo piano – ha continuato – potremmo risparmiare ai cittadini di Campo di Marte 4 anni di lavori, salvando il tessuto economico e sociale, le attività commerciali e la vivibilità del quartiere. Con un notevole risparmio economico: stimiamo 20 milioni per km contro 50 milioni per km”.
Tre le fermate nel tratto di Campo di Marte: una all’altezza della Menarini (via Sette Santi), Campo di Marte (largo Gennarelli), Piscina (all’altezza della Costoli). Proprio qui potrebbe sorgere il nuovo parcheggio da 1200 posti auto, collegato con un tapis roulant alla stazione, area di interscambio con il mezzo su gomma: il resto del quartiere, infatti, potrebbe essere connesso con una rete di bus elettrici. Nel tratto successivo si ipotizzano altre tre fermate: Alberti, San Salvi, Rovezzano, sfruttando in parte stazioni già esistenti.
“Sviluppare una visione alternativa rispetto a quella dell’amministrazione comunale è possibile – ha sottolineato Marcheschi – : non inventiamo nulla, ma sfruttiamo gli strumenti esistenti. Abbiamo pensato a riqualificare e valorizzare tutta la zona difendendola dalla desertificazione a cui l’ha destinata il centro sinistra. Abbiamo avviato delle interlocuzioni con Ferrovie e lavorato sulle carte che sono già sul tavolo. Ancora la conferenza dei servizi non è conclusa, non c’è un progetto esecutivo approvato. Cambiare è ancora possibile, e i cittadini di Campo di Marte hanno il diritto di saperlo”. Aggiunge Sabatini: “Abbiamo ascoltato Campo di Marte, una città nella città che non vuole perdere il suo viale, i suoi alberi, i suoi parcheggi, i suoi negozi, in una parola la sua identità. E’ un quartiere che ha già subito tanto con le partite e con i concerti e che ha sempre chiesto di essere ascoltato e non riqualificato per finta”, ha aggiunto Massimo Sabatini.