Alla seconda giornata della Leopolda presentato il logo della nuova formazione politica. Renzi: “La nostra è una casa che resiste al populismo, a prova di ruspa”
Ha vinto alla fine quello al centro dei tre proposti per la consultazione. Quello che fin da subito, sui social, aveva catturato le simpatie di supporter e militanti. Una grande V che sovrasta la scritta di Italia Viva. Eccolo il simbolo del nuovo soggetto politico di Matteo Renzi battezzato in un clima da stadio davanti ad almeno settemila persone che fin dalla mattina avevano cominciato ad affluire verso la Leopolda costringendo gli addetti alla registrazione a dichiarare “sold out” dopo poche ore.
Qualcuno si era messo in fila addirittura alle 6.30 del mattino per non correre il rischio di perdersi l’appuntamento più importante di tutta la seconda giornata della kermesse. E l’attesa non è andata delusa perché il logo in formato gigante, poco dopo le 18, ha fatto capolino calando sopra il palco della Leopolda con una regia curata nei minimi particolari.
Non un gabbiano stilizzato, dunque, come invece aveva fatto maliziosamente notare qualcuno alludendo a una possibile somiglianza con quello dell’Italia dei Valori dell’ormai quasi dimenticato ex simbolo di Mani Pulite ed ex ministro Antonio Di Pietro. Interpreatzione questa respinta fermamente dal coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato.
“Nessuno di noi ha mai pensato ai gabbiani – ha ribadito”. Al momento clou il leader di Italia Viva chiama a raccolta tutti i parlamentari del nuovo soggetto politico e alle 18.25, assieme a Rosato e a Teresa Bellanova, capodelegazione al governo e ministro dell’Agricoltura, firma l’atto di costituzione. Un attimo dopo sul maxischermo compare la tessera numero 1 ed è quella di Renzi che l’ha voluta a tutti i costi proprio per poter avere la firma sopra della Bellanova.
“Da questo momento – ha aggiunto – via alle danze e potete iscrivervi online”. Lo slogan è “Una tessera, un albero” e già prima che iniziassero le sottoscrizioni ne erano già stati piantati una decina. Ma è Rosato la scaldare la platea attenta e in visibilio: “Il nostro sarà un partito con un leader” e il riferimento ovviamente è a Renzi. Anche se il coordinatore nazionale non si nasconde che, malgrado sia il partito dell’empatia, Italia Viva dovrà fare i conti con la politica che è cinica e non guarda in faccia a nessuno.
“Abbiamo deciso di scegliere tutti insieme il simbolo di questa nostra casa – aggiunge ancora Renzi – che come tutte le case dà protezione e rifugio. Noi abbiamo una casa che resiste al populismo, è una casa a prova di ruspa, lo dico al mio omonimo Matteo”. In precedenza Gennaro Migliore e Lisa Noia hanno presentato la carta dei diritti e dei doveri di uomini e donne. La prima parola del manifesto è “donna”, l’ultima futuro. E mai come in questo momento le due parole sono unite da un unico, indissolubile e resistentissimo filo rosso. Tutela dei più piccoli e dei giovani, la scuola e la conoscenza, lavoro, libertà imprenditoriale, ambiente, democrazia rappresentativa sono solo alcuni dei punti fermi, insieme alla Costituzione “antifascista”.
Oggi, domenica 20 ottobre, la chiusura con l’attesissimo intervento politico di Matteo Renzi, presumibilmente fra le 11 e le 12. “Se facciamo cadere un governo dopo un mese che lo abbiamo fatto nascere – assicura – ci devono ricoverare per schizofrenia”.