Svelato il progetto della nuova struttura che sorgerà all’interno del complesso di Santa Maria Novella. Nardella: “Lingua italiana patrimonio del mondo”
Se non a Firenze dove? Si potrebbe riassumere così, prendendo lo spunto anche dalle parole del ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, il senso e soprattutto la portata del progetto del nuovo museo multimediale della lingua italiana che sarà pronto nel 2022 nell’ex Scuola Marescialli dei Carabinieri nel complesso di Santa Maria Novella.
Il progetto è stato presentato a Firenze dal ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, dal sindaco Dario Nardella e dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi. “Era paradossale – ha detto Franceschini che proprio l’Italia non avesse un museo della lingua, soprattutto perché è nata prima la lingua dell’Italia come stato”.
La nuova struttura nascerà all’interno dell’ex Monastero Nuovo, e in particolare nel fabbricato che si affaccia su via della Scala. Il progetto di recupero e riqualificazione è stato approvato dalla giunta. Il cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori entro il 2021. Il costo è di 4,5 milioni di euro. L’opera sarà finanziata dal Mibact nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”. “Siamo entusiasti – ha detto Nardella – di un progetto che sarà sicuramente il più concreto nell’anno delle celebrazioni dantesche e che per questo abbiamo fortemente voluto iniziare proprio adesso, con i lavori che partiranno entro il 2021. La lingua italiana è patrimonio non solo nostro ma del mondo e questo museo sarà il luogo deputato a una sua conoscenza e valorizzazione a livello internazionale”.
L’area si sviluppa fra le vie Santa Caterina e via della Scala configurandosi come il braccio di chiusura a ovest dell’antico complesso conventuale. L’edificio era nella sua prima configurazione noto come Laterano fiorentino, inglobando il salone che vide riunito il XVII concilio del 1438-39. Nel corso dei secoli poi è stato ex convento, educatorio, ex ministero dei lavori pubblici durante il periodo di Firenze capitale d’Italia, sede di scuole fino a ospitare la scuola allievi Sottufficiali dei Carabinieri, che entrò in funzione nel gennaio del 1920. “Abbiamo approvato il progetto preliminare del museo – aggiunge Sacchi – che andrà a incastonarsi in un polo davvero innovativo e sperimentale che ha acquisito negli ultimi anni una conformazione polifunzionale che mette insieme spazi civici, religiosi, artistici e museali”.
L’edificio con affacci in via della Scala, si sviluppa su quattro livelli ma gli ambienti museali occuperanno il piano terreno e il piano nobile. Al piano terra (600 metri quadrati) si trovano vasti locali da dedicare ad esposizioni temporanee e un grande andito di accesso caratterizzato da una grande scala elicoidale progettata da Giuseppe Martelli. Al piano superiore (1400 metri quadrati) si trovano alcune sale con decorazioni e soffitti affrescati. Il progetto prevede l’accoglienza dei visitatori al piano terreno, con zone relax e ristoro nel piazzale interno. La parte espositiva permanente del museo sarà al piano nobile, con un percorso anulare. Completeranno il tutto anche i servizi di guardaroba e bookshop. Racconterà, con un occhio rivolto alla modernità e all’interattività, la lunghissima storia della lingua italiana, dal primo documento che contiene frasi scritte per la prima volta consciamente in volgare italiano, ovvero la Carta di Capua del 960, fino alla lingua dei social degli anni 20 del XXI secolo, passando per Dante, Boccaccio, Petrarca, Ariosto, Galilei, Machiavelli, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio, Sciascia.