Il Master, realizzato da Fondazione Opificio con il supporto specialistico dell’Opificio delle Pietre Dure, era iniziato nel gennaio 2020, poi era stato interrotto a causa della pandemia
Si sono diplomati i 21 partecipanti al primo Master in Conservazione e Gestione delle Opere d’Arte Contemporanea. Nella Fondazione Biblioteche, si è svolta la cerimonia di chiusura dell’iniziativa realizzata da Fondazione Opificio.
Iniziato a gennaio 2020 il Master, realizzato da Fondazione Opificio, con il supporto specialistico dell’Opificio delle Pietre Dure, si è poi interrotto dopo appena due mesi a causa della pandemia e del conseguente blocco nazionale delle attività didattiche; tuttavia, la costanza e l’entusiasmo dimostrati dai partecipanti e dagli organizzatori sono stati più forti delle avversità. Il calendario didattico è stato quindi mantenuto e, quando è stato possibile, sono state riprese tutte le attività in presenza. Il Master è stato caratterizzato da 820 ore di lezioni frontali, tenute da 85 docenti, tre cantieri didattici esterni, visite a musei, gallerie, mostre e collezioni e da incontri con artisti di fama internazionale. A coronamento di questo percorso, dopo la discussione delle tesi, sono stati consegnati ai 21 partecipanti gli attestati di diploma. Seppur provenienti da realtà diverse e tutti con professionalità specifiche, gli allievi hanno saputo lavorare insieme con competenza e in armonia, sia tra loro che con i docenti, e gli ottimi risultati ne sono la prova evidente. “Grazie alle tante attività svolte e soprattutto ai cantieri didattici, che sono stati momenti molto intensi, i partecipanti hanno dimostrato di saper lavorare insieme tra di loro e con i restauratori dell’OPD, pur ognuno con la sua professionalità e il suo background”, dice Letizia Montalbano, Direttrice scientifica del Master.
Una volta completato l’iter formativo, ogni partecipante ha effettuato un’esperienza pratica di tirocinio presso istituzioni prestigiose, occupandosi di mansioni specifiche e legate al tema del Master: un’allieva ad esempio ha potuto seguire le operazioni di allestimento della recente mostra Jeff Koons. Shine, a Palazzo Strozzi, esperienza che poi si è tradotta in una collaborazione lavorativa strutturata, o ancora un’altra professionista ha svolto il proprio tirocinio formativo presso il Centre Pompidou di Parigi.
“Questa iniziativa si inserisce nel solco del partenariato strategico che Fondazione CR Firenze ha attivato con l’Opificio delle Pietre Dure – aggiunge Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze -, patrimonio di alta formazione sul mondo del restauro, con cui abbiamo attivato progetti per consolidare la città di Firenze come polo di competenze stimate internazionalmente”.
Fotoservizio di Stefano Casati e Antonio Mulas