Grosso spiegamento di forze dell’ordine questa mattina per sorvegliare l’abbattimento di altri due alberi scampati alla “strage” dello scorso febbraio. “Taglio deciso senza sapere se le piante erano sane o meno”
Come nel giallo più celebre di Agatha Christie, e poi non ne rimase nessuno. Già perché nonostante la strenua lotta dell’Associazione dei cittadini di Piazza della Vittoria i due pini scampati alla “strage” del febbraio 2020 (https://www.lamartinelladifirenze.it/salvi-per-il-momento-i-due-pini-di-piazza-della-vittoria/) sono stati abbattuti dalle motoseghe del Comune dopo un estenuante tira e molla trasformatosi per la piccola schiera di difensori nelle ultime settimane in una vera e propria agonia.
Alle 6.30 di stamattina le piante sono state tagliate senza segnaletica di avvertimento (sembra che direzione ambiente e Comune abbiano concordato con la Questura di intervenire in questo modo per motivi di ordine pubblico) davanti a uno schieramento di forze dell’ordine composto da una dozzina di agenti della Digos in borghese e da altri in divisa antisommossa “parcheggiati” accanto a un pulmino rinforzato di quelli solitamente adoperati nelle operazioni di ordine pubblico (forse potevano essere meglio impiegati in altre zone della città dove magari un controllo più assiduo e presente sarebbe certo più utile).
Ad assistere allo scempio, oltre ai funzionari del Comune, anche alcuni esponenti dell’Associazione ambientalista che in tutti questi mesi si sono battuti affinché i due pini, fra l’altro quelli più belli, sani e capaci di fare ombra, fossero salvati anche a ricordo di come fino a poco tempo fa era la piazza che sta subendo un profondo processo di riqualificazione rispetto alla pianta fine Ottocentesca che l’ha sempre contraddistinta. Adesso in piedi ne restano 11, ma il cronoprogramma dei prossimi tagli è “top secret” dal momento che non è stato possibile per l’Associazione avvicinarsi e chiedere informazioni sul programma dei prossimi interventi.
“Uno dei due pini – racconta amareggiata Deanna Sardi, portavoce del sodalizio – era molto bello, con più palchi e una folta chioma. Ma le radici hanno danneggiato il pozzetto della vicina edicola del fioraio, per inciso sorta molto anni dopo l’impianto dei pini. Piuttosto che mettere il pozzetto e il marciapiede relativo in sicurezza, come sarebbe stato logico fare, si è preferito abbattere una pianta di quella portanza. La sofferenza per l’albero è data dal tronco sottile e non dalla piegatura. E poi le analisi condotte ad agosto avevano un solo scopo: quello di tagliare e basta senza davvero preoccuparsi se le piante erano sane o meno. In Italia però, dove scarseggia impegno civile e visione ambientale, si preferisce così”. Delle vicenda sono stati informati i consiglieri comunali Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia) e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) che ha già annunciato di voler chiedere spiegazioni alla giunta attraverso una interrogazione.