E’ stato uno dei protagonisti delle prime lotte per il diritto alla casa a Firenze
Se ne va un pezzo storico della sinistra fiorentina e uno dei protagonisti delle prime lotte per il diritto alla casa. Questo pomeriggio, nella sua abitazione nel centro storico di Firenze, è venuto a mancare Vincenzo Simoni presidente nazionale dell’Unione Inquilini, l’organizzazione di base che lui stesso ha contribuito a fondare ancora nei primissimi anni Settanta. Nato a Rovigno il 30 novembre 1937 da una famiglia di profughi istriani, laureato alla facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri di Firenze, Simoni aveva dato vita alla sezione fiorentina dell’Unione Inquilini.
Una battaglia politica, la sua, che non ha mai conosciuto cedimenti, che copre un arco temporale lunghissimo in cui si è confermato fino all’ultimo uno degli interlocutori più profondi non solo per quanto riguarda il problema casa, ma anche per la sensibilità e il senso critico, la lucidità con cui ha seguito l’escalation di problematiche sempre più feroci per quanto riguarda i ceti più deboli Unanime il cordoglio e il dolore della sinistra fiorentina.
“Oggi siamo più soli– scrive Monica Sgherri, ex consigliera prima comunale e poi regionale di Rifondazione Comunista, ricordando il lungo e initerrotto rapporto di battaglie comuni –. Ci ha lasciato Vincenzo Simoni, dirigente dell’Unione Inquilini dove ha militato, instancabilmente, insieme a Stefania: ho incontrato entrambi quando sono diventata consigliera comunale a Firenze e, da allora, il rapporto è sempre stato costruttivo, talvolta in modo conflittuale, ma senza mai interrompersi. Innumerevoli le battaglie per difendere il diritto alla casa. Vincenzo, ci mancherai per la tua esperienza, per la tua capacità di analizzare e di proporre: non ultimo per la tua capacità di non rassegnarti all’esistente e non arrenderti di fronte alle ingiustizie”.
Aggiunge Maria Pierri, militante storica di Unione Inquilini: “Voglio ricordare non solo il suo continuo e instancabile impegno per la giustizia sociale in difesa dei poveri e di coloro che vengono respinti ai margini, ma anche le grandi battaglie come ad esempio l’insediamento popolare delle Piagge. Oltre a tutto il resto”.