L’attore e regista aveva 68 anni ed era malato da tempo. Il sindaco di Prato Biffoni su Facebook: “Tutto quello che è stato sarà per te”
E’ morto a Roma Francesco Nuti. L’attore aveva 68 anni ed era malato da tempo. Lo ha reso noto la famiglia che ringrazia il personale sanitario e tutti coloro che lo hanno avuto in cura nel lungo periodo di malattia, in particolare il personale di Villa Verde a Roma. Non è stata ancora definita la data e il luogo delle esequie.
Attore, regista e sceneggiatore, Nuti era nato a Firenze il 17 maggio del 1955, ma era cresciuto a Prato dove il padre si era trasferito. E proprio a Prato aveva mosso i primi passi da attore, con monologhi scriutti di suo pugno proposti in piccoli teatri e case del popolo. Alla fine degli anni Settanta l’incontro decisivo per la sua vita e carriera con Alessandro Benvenuti e Atina Cenci che assieme a lui costituirono il gruppo dei Giancattivi che spopolarono in quegli anni non solo a Firenze. Le partecipazioni a trasmissioni televisive di grande successo come Black Out e Non stop, li lanciano nel mondo della comicità: visionaria, alternativa, innovativa, radicata nella satira sociale, senza quella dose di cattiveria tipica di un Monicelli ma con quell’ironia pungente tutta fiorentina che fu proprio il loro marchio di fabbrica e troverà la sua massima espressione, nel 1981, nel film “Ad Ovest di Paperino”, vincitore del David di Donatello e del Nastro d’argento. Nuti, dopo lo scioglimento del trio continuò la carriera di attore interpretando tre film firmati da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c’è stasera ambientato in una Prato notturna e disillusa (1982), Io, Chiara e lo scuro sul mondo del biliardo che ebbe come guest il mitico campione Marcello Lotti (1982) e Son contento (1983). Nel 1985 il debutto da regista, con un film che subito afferma la sua stoffa di regista, Casablanca, Casablanca (1985) che gli frutta il premio come esordiente al Festiva del cinema di San Sebastiàn.
Negli anni ’90 inizia il declino, probabilmente perché la sua comicità faceva più fatica ad adattarsi ai forti cambiamenti in atto in quel periodo: “OcchioPinocchio” fu un film dalla lavorazione complicatissima nel quale Nuti aveva speso tanto, ma si rivelò un flop. “Il signor Quindicipalle”, “Io amo Andrea” e “Caruso, zero in condotta” non riescono a fargli ritrovare il legame con il suo pubblico. Il suo ultimo film (ma solo da attore) è “Concorso di colpa”, un poliziesco interessante del 2005 che però non ebbe grande successo. Il suo ultimo grande successo fu nel 1991 “Donne con le gonne” dove fu regista e attore accanto a Carol Bouquet. Dopo anni difficili, segnati da depressione e alcol, il 3 settembre 2006 l’incidente che gli cambierà per sempre la vita: una brutta caduta in casa gli provoca un ematoma cranico che lo lascerà prima a lungo in coma e poi paralizzato.
Cordoglio per la scomparsa di Nuti è stato espresso dal Comune di Prato insieme alle condoglianze alla figlia Ginevra, al fratello Giovanni e alla famiglia. “Tutto quello che è stato, sarà per te – ha scritto il sindaco Matteo Biffoni su Facebook subito dopo aver appreso la notizia della morte dell’artista – Ci mancherai Francesco, grazie per tutto quello che ci hai dato. Sei stato un fuoriclasse puro, di quelli che vincono le partite da soli quando hanno voglia. E questa città è casa tua; Prato continuerà a ricordarti, sempre”.
“Con Francesco Nuti se ne va una delle parti più belle della storia del cinema italiano, non solo per la comicità toscana, ma per quel romanticismo intimo che Francesco con il suo sorriso, la sua buchetta sul mento e i suoi occhi languidi, ha rappresentato – aggiunge il consigliere delegato per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli – il mio più grande abbraccio va a Ginevra che saprà valorizzare tutto quello che è stato suo babbo, ad Annamaria e a tutti i suoi amici e familiari più vicini e poi il più grande grazie va proprio a Francesco per averci raccontato, nel miglior modo possibile, attraverso le sue storie, il nostro modo di essere”. Il sindaco Dario Nardella annuncia l’intenzione di trovare un modo significativo per per legare indissolubilmente la memoria di Nuti alla sua città di origine: “Caro Francesco, troppo presto ci hai lasciato. Chissà quanti film avresti ancora potuto fare se la malattia non ti avesse colpito. Ci lasci tanti personaggi indimenticabili e una sensibilità rara. Solo pochi giorni fa avevi compiuto 68 anni: Firenze non si era certo dimenticata di te ma aveva organizzato molti eventi e proiezioni per renderti omaggio. Alla famiglia vadano tutta la nostra vicinanza e il nostro cordoglio”.