Le opposizioni mandano deserta la riunione che avrebbe dovuto decidere gli argomenti della seduta di lunedì prossimo fra cui anche la “delibera delle multe” rinviata la scorsa volta perché la maggioranza non assicurava il numero legale
E dopo il Consiglio comunale salta anche la riunione dei capigruppo che avrebbe dovuto decidere gli argomenti della prossima seduta in programma lunedì 30 gennaio fra cui anche la ormai diventata famosa delibera di non adeguarsi alla rottamazione delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro decisa a dicembre dal Governo Meloni e passata alle cronache come “la delibera delle multe”. Ma questa volta a far saltare il banco sono state le minoranze che, dopo la decisione del presidente dell’assemblea civica Luca Milani di rinviare la seduta di lunedì scorso causa l’assenza di ben 4 consiglieri tra Pd e Lista Nardella e della probabile astensione di Italia Viva che avrebbe rischiato di non far passare il documento entro la data fatidica del 31 gennaio, sono salite in sostanza sull’Aventino mandando deserta la riunione di oggi per protesta verso l’atteggiamento tenuto in precedenza della Presidenza. (Rottamazione multe, la maggioranza non assicura il numero legale e salta il Consiglio – La Martinella di Firenze).
Una protesta naturalmente non condivisa e “incomprensibile” secondo la maggioranza con Nicola Armentano (Pd) e Mimma Dardano (Lista Nardella) i quali parlano di “un’ostentata ricerca di visibilità. Si poteva discutere tranquillamente nella sede di confronto odierna nel merito dei temi, le opposizioni hanno preferito ancora una volta alzare il tono della polemica. La decisione di revocare la seduta rientra tra le prerogative della presidenza e nulla cambia sul percorso della delibera che verrà affrontata nella prossima. Portare in aula questo atto nei tempi stabiliti era e resta un obiettivo prioritario. Le opposizioni lamentano una mancanza di democrazia che non esiste”. Non la pensano così Lega, gruppo Centro, Fratelli d’Italia e Forza Italia i quali tornano a sottolineare come “la revoca della convocazione del Consiglio che si sarebbe dovuto tenere oggi è frutto di una scelta inaccettabile. Abbiamo forti perplessità persino sulla legittimità delle modalità con cui è stata assunta. Per questo abbiamo deciso di non partecipare alla conferenza dei capigruppo”.
Assente anche Sinistra Progetto Comune, ma la critica di Antonella Bundu e Dmitrij Palagi va più sul Pd perché annotano i due consiglieri “spesso dice che non è l’unico a dover garantire il numero legale. Noi oggi eravamo disponibili ad essere in aula, nonostante la seduta straordinaria fosse giustificata solo dal ritardo con cui Sindaco e Giunta hanno deciso di procedere con una delibera da votare entro la fine di gennaio. Pd e Lista Nardella sono la maggioranza: per questo devono avere maggiore rispetto dei gruppi di opposizione e non scaricare sul funzionamento istituzionale eventuali problemi con Italia Viva o le loro questioni interne. Il centrosinistra è allo sbando e la centralità del Consiglio è disconosciuta da larga parte dell’esecutivo: questi sono i problemi. Speriamo che la scelta di non partecipare oggi alla conferenza migliori il clima all’interno di Palazzo Vecchio”. Per il capogruppo del Misto-Italexit Asciuti infine la colpa della mancata convocazione del Consiglio Comunale di oggi non è da ascrivere al Presidente Luca Milani ma alle “divisioni all’interno del Partito Democratico che sono state tali da non garantire il numero legale nella seduta che avrebbe dovuto svolgersi oggi. Anch’io non ho partecipato alla Conferenza dei Capigruppo ma spero, comunque, di poter affrontare questa delibera nel prossimo Consiglio in un clima di serenità”.