Ieri è andato in vigore il provvedimento che vieta lo stazionamento in alcuni punti della città e la vendita di alcolici in tutto il territorio comunale. Draghi e Cellai (FdI) parlano di “proibizionismo”, intanto la Toscana resta arancione per un’altra settimana
Toscana ancora in arancione per un’altra settimana, ma le zone rosse si allargano. Per non parlare della curva dei nuovi contagi che negli ultimi giorno sembra proprio non volersi abbassare. L’annuncio è stato deto dal presidente della Regione Eugenio Giani nel corso di una diretta serale Facebook nel corso della quale ha anche aggiunto che oggi si sapranno quali sono i comuni che rischiano la zona rossa. In questa fascia ci sono già tutte le province di Prato, Pistoia e Arezzo oltre a Viareggio, Castellina Marittima, Fucecchio San Miniato, Montopoli, Santa Croce, Castelfranco di Sotto. La Toscana è rimasta arancione perché l’Rt (l’indice di contagio) pur essendo peggiore della media italiana, 1,23 contro 1,13, e risultato meglio di altre regioni. Mentre il tasso dei nuovi positivi a settimana ogni 100.mila abitanti è stato in media 217 contro 250 che invece fa scattare automaticamente le restrizioni più rigide.
Intanto ieri è andata in vigore l’ordinanza del sindaco Dario Nardella che vieta il venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 22 di vendere alcol in tutta Firenze (compresa la grande distribuzione) e di stazionare in alcune zone della città giudicate particolarmente a rischio assembramenti per via della movida: Sant’Ambrogio, Santo Spirito, Santissima Annunziata e piazza della Repubblica. Cosa che ha fatto imbufalire i consiglieri comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Marco Cellai che in un video girato all’interno di un supermercato dell’Isolotto parlano apertamente di “proibizionismo”. Mentre Marco Stella (F. Italia) dice “L’ordinanza anti-alcolici di Nardella danneggia aziende senza risolvere nulla”.
Soddisfatti invece i residenti di Santo Spirito. La piazza teatro abituale di degrado e scorribande alcoliche ormai continue ieri pomeriggio si presentava come nelle fotografie che qui proponiamo. Meno soddisfatti invece dalle notizie provenienti da Palazzo vecchio che confermano l’intenzione di interdire con un cordone protettivo solo lo spazio antistante la Basilica e non gli scalini dove invece giovani e meno giovani si radunano tutti i giorni a bere, mangiare e schiamazzare fino all’alba. Per questo rilanciano con forza il progetto di cancellata metallica leggera. E per non farsi mancare nulla, il fiorentino beccato dai carabinieri un paio di giorni fa a fare pipì sull’abside esterno della chiesa e multato con 3.000 euro, assistito da ben due avvocati, ha annunciato ricorso contro la sanzione. I suoi legali sostengono fosse al lavoro e che con la chiusura dei locali alle 18 non sapesse dove andare per espletare un bisogno impellente. Cosa di meglio che il muro della chiesa tra via dei Coverelli e via Del Presto di San Martino….