Rapinati un giovane e un anziano che sono anche stati aggrediti da due distinti gruppi di delinquenti. Gianfaldoni: “Adesso dobbiamo anche avere paura di tornare a casa perché non sappiamo chi si incontra”
Due aggressioni in 48 ore. Torna ad essere alta (ma probabilmente non è mai del tutto calata) la temperatura nel rione di San Jacopino. Protagonista della prima aggressione avvenuta domenica un giovane che se ne stava andando a prendere la tramvia alla fermata Belfiore quando giunto in prossimità di via benedetto Marcello è stato circondato da un gruppo di sei soggetti che senza esitare gli hanno strappato la catenina d’oro che portava al collo, assestando al malcapitato anche dei colpi violenti. I sei si sono poi divisi scappando nelle vie di san Jacopino. Sul posto sono subito intervenute le volanti della Polizia molto velocemente ma il gruppo aveva già fatto perdere le proprie tracce. Peggio è andata il giorno dopo a un anziano che stava rientrando in casa. Arrivato sotto le impalcature di un cantiere in via Rossini è stato colpito al volto e rapinato del portafoglio e dei contanti prelevati un paio di giorni fa dalla vicina banca da un terzetto che poi si è subito dileguato. Anche qui subito è arrivata una pattuglia della Muncipale che ha provveduto a tranquillizare l’uomo che poi ha sporto denuncia del fatto di Rifredi. Nella zona ci sono molte telecamere di videosorveglianza e la speranza è che possano aver ripreso gli autori della rapina.
“Siamo sconcertati – attacca Simone Gianfaldoni, presidente del Comitato Cittadini Attivi che da tantissimo tempo denuncia gli episodi di microcriminalità, droga e degrado a cui è sottoposto il popolare rione fiorentino – È inutile fare finta di nulla o peggio sentir dire che è solo percezione, i cittadini non per nulla hanno firmato in 1.200 la petizione inviata al ministero dell’interno e le sottoscrizioni continuano anche in questi giorni. Ora dobbiamo aver paura anche di tornare a casa per non sai chi puoi incontrare sulla tua strada. La situazione è degenerata. A breve speriamo di avere una risposta scritta dal ministro Piantedosi”