“La Municipale ha agito correttamente” replica Palazzo Vecchio che poi annuncia “un’indagine interna per capire come sia possibile che un consigliere comunale possa apprendere informazioni sensibili su privati cittadini”
Cinque multe non pagate (quattro di queste poi archiviate), da un esponente di spicco della politica di maggioranza fiorentina. E a Palazzo Vecchio scoppia la bufera, amplificata anche dal clamoroso gesto del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Alessandro Draghi che stamattina si è incatenato davanti al comando della polizia municipale a Porta al Prato per avere chiarimenti che sottolinea l’esponente politico aveva già richiesto a più riprese nelle scorse settimane. “Tra il 2020 e il 2021 sono state fatte cinque multe a due auto che appartengono a una persona molto importante dell’amministrazione comunale – spiega Draghi – le cinque multe sono state archiviate. In gergo giurisprudenziale vuol dire o che sono state archiviate per autotutela, cioè la municipale si è resa conto di aver fatto un errore, o c’è un ricorso al Tar. Il 19 gennaio ho chiesto i verbali, le copie dei pagamenti delle multe. Il primo febbraio hanno fatto una pagina di risposta e mi hanno detto che non me le possono dare perché la privacy del cittadino supera il diritto di accesso del consigliere“. Ho scritto a fine febbraio chiedendo il motivo per cui le multe sono state archiviate. A oggi non ho ricevuto risposta”.
Le multe in questione, per un importo totale tra i 400 e i 500 euro, “sono state fatte – continua – in cinque luoghi differenti. Posso avere un sospetto che può essere brutto, che qualcuno anche per ingraziarsi questa persona le abbia di sua spontanea volontà cancellate”. Durante la protesta Draghi ha interloquito con con il vice comandante della polizia municipale Stefano Galligani: “Mi è stato riferito – ha poi spiegato al termine del colloquio l’esponente di FdI – che quattro multe sono state archiviate con una motivazione che mi manderanno per scritto. E la quinta è rimasta nel limbo. Domani (venerdì 12 maggio, ndr) avrò una risposta sulle quattro sanzioni, entro martedì quella sulla quinta”.
Nel primo pomeriggio una nota di Palazzo Vecchio fa sapere che “la Polizia Municipale ha operato correttamente nei confronti delle richieste del consigliere Draghi, nel rispetto di tutte le disposizioni normative. Dalle dichiarazioni rilasciate dal consigliere Draghi alla stampa emerge che avrebbe parlato di un politico e di suoi familiari. Non si può essere a conoscenza di chi sia il politico a cui si riferisce il consigliere Draghi nelle sue dichiarazioni, così come lo stesso consigliere non dovrebbe conoscere né veicolare informazioni legate a privati cittadini e protette dalla normativa nazionale sulla privacy. Questi dati non possono essere peraltro oggetto di richiesta di accesso agli atti per finalità istituzionali”.
La nota poi prosegue: “Palazzo Vecchio disporrà un’indagine interna al fine di comprendere come sia possibile che un consigliere comunale possa apprendere informazioni sensibili su privati cittadini. In attesa di approfondimenti, si fa notare che nel periodo in questione sono state annullate in autotutela – quindi su azione diretta della Polizia Municipale – le contravvenzioni per transito o sosta in ztl per i permessi scaduti nel periodo di proroga causa Covid: in ragione del Decreto Legge 125/2020, relativo alle misure urgenti connesse allo stato di emergenza sanitaria, è stato prorogato al 3 maggio 2021 il termine dei permessi ztl in scadenza dal 31 gennaio 2020 al gennaio 2021. Nel periodo considerato risultano 1.213 archiviazioni nei confronti di cittadini erroneamente multati in quanto rientranti in questa casistica”.