Bocciato in Consiglio un ordine del giorno di Fratelli d’Italia che chiedeva di valutare tutte le possibilità per giocare al Franchi durante i lavori di riqualificazione. “Nardella ci dica perché adesso non si può”
“Ormai siamo alla fiera dell’improvvisazione”. E’ sferzante il commento di Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, rispettivamente capogruppo e consigliere a Palazzo Vecchio di Fratelli d’Italia dopo la bocciatura in Consiglio di un ordine del giorno, fra l’altro votato favorevolmente da tutti i gruppi di opposizione e pure da Italia Viva che fa parte della maggioranza ma respinto dal Pd, nel quale si chiedeva venissero valutate tutte le possibilità per far giocare la Fiorentina al Franchi durante la fase dei lavori di riqualificazione.
“È stato fatto un concorso internazionale di progettazione – spiegano in coro -, dove un requisito espressamente richiesto dall’amministrazione era stato quello di avere una progettazione che rendesse compatibile per la Fiorentina giocare al Franchi durante la fase dei lavori come peraltro già avvenuto durante la ristrutturazione di molti altri stadi. Lo studio Arup si è aggiudicato il concorso e aveva garantito tale requisito poi, improvvisamente, il sindaco Nardella se ne esce dicendo che la Fiorentina non giocherà al Franchi durante i lavori e questo accade prima che emerga il problema del mancato finanziamento europeo. Ti aspetti che abbia già la soluzione in tasca e invece inizia solo allora il balletto dei possibili stadi della provincia, a cui si aggiunge l’ipotesi dello stadio presso la Scuola Marescialli dei Carabinieri a Castello. Improvvisamente spunta la soluzione Padovani, attuale campo da rugby, con un investimento previsto di 8 – 10 milioni di euro. Un investimento di cui, ad oggi, nessuno conosce un minimo di progetto che ne assicuri la sostenibilità economica vale a dire che, una volta realizzato l’investimento e che la Fiorentina sarà tornata al Franchi, quanti eventi ci ospiteremmo? Quante competizioni? Quanti tifosi e paganti? Possiamo permetterci un impianto che dai 2.000 posti di oggi arrivi a 16.000 posti e poi mantenerlo senza la Fiorentina? Senza dimenticare tutte le legittime criticità espresse dalla società A.C.F. Fiorentina rispetto a questa ipotesi”.
Fratelli d’Italia ricorda anche che l’opzione di giocare le partite casalinghe della Viola durante i lavori al Franchi stimava una capienza inferiore alla metà dello stadio: non inferiore comunque all’ipotesi Padovani.
“Ma di cosa stiamo parlando allora? – concludono – Prontissimi a sostenere il rugby in città, ma non a sostenere progetti al buio che possono rivelarsi soltanto dannosi in futuro. Per questo avevamo presentato l’ordine del giorno: per la Fiorentina che non vuole giocare al Padovani. Nardella allora si presenti in aula e ci spieghi perché non è possibile giocare al Franchi. Quanto al Pd si è dimostrato nervoso e perplesso, probabilmente impossibilitato a votare diversamente per non creare un caso politico. Ma questo non serve né alla Fiorentina né ai tifosi. E probabilmente neppure all’Unione rugby Firenze che, nel frattempo, dovrebbe a sua volta trasferirsi per giocare il proprio campionato”.