Dal 1° ottobre aperte le prenotazioni anche sul portale per vaccinarsi in un centro delle Asl. Dal 7 poi negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta
Campagna di vaccinazione antinfluenzale e contro il Covid-19 al via, anche quest’anno. Domani martedì 1 ottobre sarà la volta degli ospiti delle Rsa, a cui medici di medicina generale e personale delle Asl offriranno gratuitamente i due vaccini (per l’influenzale quello ad alte dosi). Domani 1 ottobre ci si potrà prenotare anche sul portale regionale – l’indirizzo è prenotavaccino.sanita.toscana.it – per vaccinarsi in un centro delle Asl, mentre chi ha più di sessant’anni potrà farlo pure in una delle farmacie convenzionate che aderiscono alla campagna.
Dal 7 ottobre invece potranno vaccinarsi presso l’ambulatorio del proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta, sempre senza spese, tutti gli assistiti con almeno sessanta anni di età e tutti coloro che rientrano tra i soggetti a cui il Ministero raccomanda la vaccinazione, ovvero persone ad elevata fragilità di qualsiasi età, donne in gravidanza, chi si prende cura di persone fragili (i cosiddetti ‘care giver’), gli operatori sanitari e sociosanitari, gli studenti di medicina e delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione.
“Con ottobre in Toscana parte la campagna di vaccinazione congiunta antinfluenzale e contro il Covid- 19 – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini- . E’ proprio grazie alla vaccinazione che riusciamo a tutelare la salute delle persone più a rischio e, insieme a loro, anche il nostro sistema sanitario che, durante i picchi influenzali, è sottoposto a una forte pressione sui pronto soccorso. Un grazie ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, il cui contributo è fondamentale per raggiungere questo obiettivo”. La scelta a chi offrire il vaccino gratuitamente è stata fatta con l’obiettivo di prevenire mortalità, ospedalizzazioni e formi gravi di malattia nelle persone più esposte, oltre a proteggere chi lavora per il sistema sanitario pubblico e la donne in attesa di un bimbo.