Il ritiro della candidatura (non tutto il Pd in Regione pare sarebbe stato disponibile a votarla), almeno per il momento, mette al riparo la Giunta di Palazzo Vecchio da possibili rimpasti
Il nuovo assalto al fortino Palazzo Vecchio almeno per il momento sembra scongiurato. Il Gruppo di Italia Viva in Regione guidato da Stefano Scaramelli ha infatti depositato oggi la richiesta di ritiro della candidatura di Titta Meucci come difensore civico. Il documento è stato inviato oggi dal gruppo e ricevuto dagli uffici del Consiglio regionale. Meucci attualmente è assessore ai lavori pubblici del Comune di Firenze nella giunta di centrosinistra guidata da Dario Nardella di cui il partito dell’ex premier Matteo Renzi è uno dei componenti pur non essendo passato dalla consultazione elettorale e avendo un solo consigliere nell’assemblea civica in virtù della recente acquisizione di Barbara Felleca dal Pd.
Secondo quanto è stato possibile apprendere, la decisione di Italia Viva sarebbe legata al confronto in atto proprio con il Partito Democratico sulla tenuta della maggioranza a Palazzo del Pegaso. Il Pd, in sostanza, sarebbe disponibile a convergere su un altro candidato proposto da Italia Viva per ricoprire il ruolo (pare ci fossero difficoltà nei Dem a votarla) consentendo così a Meucci di continuare a svolgere il suo lavoro nell’esecutivo nardelliano. Il ruolo di difensore civico, infatti, è incompatibile con quello di assessore e l’eventuale arrivo di Meucci negli uffici di via Cavour avrebbe messo in grave difficoltà il primo cittadino fiorentino che si sarebbe così trovato nell’urgenza di dover organizzare un nuovo rimpasto in cui Italia Viva avrebbe sicuramente chiesto un altro proprio rappresentante in Giunta proprio in virtù del 15% ottenuto alle elezioni e tanto sbandierato dai renziani già il giorno dopo il 25 settembre. In questo scenario il nome più accreditato sarebbe stato quello dell’ex deputato Gabriele Toccafondi, sconfitto nella tornata elettorale di settembre nel collegio uninominale a Scandicci. Ma questa eventualità, peraltro rincorsasi più volte nelle ultime settimane, si scontrerebbe con l’opposizione durissima dello stesso sindaco Dario Nardella che nella sua Giunta un elemento come Toccafondi proprio non lo vedrebbe di buon occhio in virtù probabilmente della sua storia politica: due volte consigliere comunale a Palazzo Vecchio nel 1999 e nel 2004, rispettivamente nella lista di centro destra Franco Scaramuzzi-Azione Firenze e poi in Forza Italia, numerosi sono stati i “salti della quaglia” di Toccafondi che hanno interessato buona parte dell’arco costituzionale di centro destra per poi essere eletto nel 2018 alla Camera con il sostegno del centrosinistra in quota Civica-Popolare.
In questo senso il ritiro della candidatura di Meucci a Difensore Civico, con la conseguente permanenza nella Giunta Comunale, farebbe riacquistare un po’ di tranquillità nelle stanze e nei corridoi di Palazzo Vecchio già messi a dura prova dalla possibile discesa in campo di Nardella alla segreteria del Pd prima e dal successivo ritiro a favore del Governatore emiliano Stefano Bonaccini dopo. In attesa poi di sapere quale sarà l’ulteriore rialzo della posta da parte di Matteo Renzi nei confronti di quello che un tempo non molto lontano fu il suo delfino e che verso l’ex premier sabato scorso, proprio durante la conferenza stampa in cui ha annunciato il sostegno alla mozione Bonaccini, non ha avuto parole propriamente simpatiche: ““Qui non ci sono renziani – aveva detto Nardella -. I renziani senza Renzi non sono renziani. Poi ognuno ha preso la sua strada, noi siamo qui e ci battiamo perché cresca il Pd”. Il pericolo almeno in questo fase comunque è scongiurato.