L’uomo, conosciuto dalle forze dell’ordine, avrebbe aizzato il suo cane contro il British che era stato preso al collo e morì due giorni dopo malgrado le cure in una clinica veterinaria
È stato identificato e denunciato dalla Polizia Municipale il giovane che all’inizio di dicembre aizzò il proprio cane contro quello di un’altra persona provocandone la morte.
Le indagini sono state effettuate dagli agenti del Reparto di Rifredi che, dopo vari accertamenti, e anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere e alle testimonianze delle persone presenti, sono riusciti a rintracciare l’uomo, un 30enne residente in un Comune della Provincia. Secondo il racconto dei testimoni, suffragato dalle immagini, il giovane avrebbe aizzato il cane, un pit bull, contro l’altro, di razza british, che è stato azzannato direttamente al collo. Il proprietario del cane aggredito ha tentato di liberare il suo british rimediando due morsi alla mano tanto che è stato poi medicato al Pronto Soccorso. Dal racconto dei testimoni è emerso che il pit bull ha mollato la presa solo quando l’altro cane, gravemente ferito, ha smesso di difendersi: l’animale è stato portato in una clinica veterinaria ma malgrado le cure è morto due giorni dopo
Una volta rintracciato e identificato, è emerso che l’uomo era già noto alle forze dell’ordine. Per lui è scattata la denuncia per uccisione di animale (articolo 544 bis, con pena detentiva fino a due anni) a cui si è aggiunta la querela da parte del proprietario del cane morto. Gli agenti del Reparto di Rifredi hanno anche segnalato il fatto all’ASL Veterinaria competente per emanare provvedimenti restrittivi dell’animale aggressivo a causa dell’addestramento imposto dal proprietario. Questa procedura potrebbe concludersi con un provvedimento di revoca del possesso e custodia del pit bull presso un canile. Se l’aggressività diminuirà, per il cane potrà iniziare il percorso di affidamento/adozione.