I due esponenti del Movimento 5 Stelle, che oggi hanno partecipato al sit-in promosso da Cna in Piazza dei Ciompi, chiedono anche ristori per le imprese artigiane e la riapertura immediata di fiere e mostre locali all’aperto
Maggiore attenzione rispetto alle esigenze dell’artigianato artistico e tradizionale fiorentino. A chiederlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Vecchio Roberto De Blasi che, assieme al consigliere Lorenzo Masi, ha partecipato questa mattina al sit-in organizzato da Cna in Piazza dei Ciompi per sostenere la categoria. Attenzione e sostegno che gli artigiani chiederanno anche al sindaco Dario Nardella e al presidente della Regione Eugenio Giani per fare in modo che la loro voce arrivi anche al premier Mario Draghi. Ma che fino a questo momento, sottolineano, non hanno avuto alcun tipo di riscontro malgrado il memorandum presentato ancora lo scorso 5 dicembre.
“Con l’allestimento realizzato nel rispetto delle regole sul distanziamento – dice De Blasi – gli artisti artigiani hanno esposto e raccontato le loro opere perché le condizioni per poter riaprire fiere e mostre all’aperto ci sono: non si capisce come mai mercati rionali e quello delle cascine possono esercitare e realtà come Artefacendo e Artour siano escluse”.
De Blasi ricorda anche la risoluzione depositata due giorni fa a Regione e Governo nazionale in cui si chiede lo stanziamento di fondi adeguati in favore delle imprese dell’Artigianato Artistico e Tradizionale, a partire dagli 8 milioni di euro inizialmente destinati alle imprese della somministrazione con bando regionale e non esauriti nell’ambito del medesimo bando; la riapertura immediata delle fiere locali dell’artigianato organizzate dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, sulla scorta di quanto già attuato per esempio a Roma; la disponibilità immediata di spazi nel centro storico dedicati all’artigianato così da poter esporre, promuovere e vendere i diversi prodotti. “Queste attività – conclude Masi – risentono notevolmente delle esternalità negative prodotte dal Covid per i distretti produttivi afferenti alle Città d’Arte: agli artigiani è consentito lavorare nelle loro botteghe ma viene impedita loro l’esposizione e la vendita dei prodotti realizzati”.