I due esponenti Pentastellati criticano fortemente la proposta del sindaco Nardella per ripopolare il Centro. “Finchè non ci sarà una norma a livello nazionale che tuteli i proprietari nelle cause per morosità, diffile che si assumano il rischio di mancati affitti”
“Un’operazione di grande eco mediatica che però si riduce a uno scarso incentivo”. Roberto De Blasi e Lorenzo Masi, rispettivamente capogruppo e consigliere del Movimento 5 Stelle a Palazzo Vecchio bocciano senza possibilità di appello la proposta del sindaco Dario Nardella di tagliare l’Imu ai proprietari di case che affittano a fiorentini per lunghi periodi, favorendo in questo modo anche il rientro della residenza in Centro (https://www.lamartinelladifirenze.it/nardella-i-proprietari-di-case-vacanze-affittino-ai-fiorentini/).
“La strategia che l’amministrazione sta mettendo a punto – spiegano – può costituire uno sforzo da parte del Comune per la rinuncia al gettito dell’imposta sulle seconde case, ma di fatto non convincerà i proprietari di case ad affittare per lunghi periodi”. Il motivo, secondo i due esponenti di minoranza, è presto detto: la lunghezza dei tempi di ripresa dell’immobile dato in locazione nel caso di morosità da parte degli affittuari. “E’ questo – dicono ancora – il vero motivo che guida i proprietari di immobili ad affittare per brevi periodi: finché non ci sarà una norma nazionale in grado di tutelare i proprietari nelle cause per morosità, difficilmente gli stessi saranno disponibili ad assumersi il rischio di subire non solo i mancati affitti ai quali si aggiungono il sostenimento di ingenti risorse economiche per spese legali, ma la corresponsione di oneri condominiali, utenze e i danni realizzati dagli occupanti”.
De Blasi e Masi ricordano la risoluzione depositata che impegna il sindaco Nardella (attraverso Anci) a rivolgere richieste precise al Governo come la revisione del processo giuridico attuale per consentire ai proprietari di riprendere il possesso dell’immobile in caso di morosità prolungata da parte del conduttore, riducendo sensibilmente le tempistiche delle procedure giudiziarie, e l’istituzione di una banca dati presso le sedi di Tribunale dove i proprietari interessati ad affittare un appartamento possano, su richiesta, ricevere una certificazione nella quale risulti che il potenziale locatario non abbia situazioni di morosità pregressa. “Se finalmente la politica si assumesse l’onere di affrontare il problema noto da tempo – concludono De Blasi e Masi – i proprietari delle seconde case, che sempre più spesso hanno l’affitto della propria casa quale unica fonte di reddito soprattutto in questo momento di forte crisi economica, avrebbero tutto l’interesse a rivolgere la loro offerta di affitto per lunghi periodi; auspichiamo che ci sia una presa di coscienza del fenomeno e si abbia finalmente il coraggio di prendere una posizione responsabile affinché non sia demandata ai privati la soluzione al problema dell’emergenza abitativa”.