L’appello accorato del presidente dell’Ordine dei Medici della provincia, mentre la curva dei nuovi contagi in Toscana finalmente cala (1.473). Aumentano i guariti (1.418 in più) ma anche i ricoveri e ci sono altri 22 decessi
“Stiamo camminando su una passerella sempre più instabile e sottile. Abbiamo alle spalle oltre 5 mila decessi solo in Toscana, scene drammatiche mostrate ogni giorno dai notiziari. Eppure, assistiamo ancora a una leggerezza disarmante in troppe, troppe persone”.
Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze lancia l’appello a prudenza e responsabilità proprio a poche ore da Pasqua e Pasquetta. “Serve ritrovare – dice – quella responsabilità che ci premiò la scorsa primavera. Negli ospedali abbiamo gli stessi pazienti della seconda ondata a novembre, c’è un dolore dilagante che una società civile non può accettare”. Dattolo è consapevole della stanchezza delle persone, dei sacrifici economici che sta provocando l’emergenza pandemica e delle distanze interpersonali che stanno uccidendo qualunque tipo di socialità ma non può ignorare le migliaia di persone che in questo momento stanno conducendo una durissima battaglia contro il virus negli ospedali i cui reparti ormai sono al limite.
“I medici non sono considerati più eroi – sottolinea – ma sono stremati. Troppi hanno già perso la vita per questo virus. Ora continueranno ad aiutare, a fare il loro lavoro, ma senza la collaborazione di tutti è impossibile vincere questa battaglia”. Da qui l’invito, soprattutto rivolto ai giovani a non abbassare la guardia e a seguire scrupolosamente le regole. “L’età media – conclude – si sta abbassando: dobbiamo salvare anche vite giovani. Entrare in una terapia intensiva non è come fare una visita di controllo in ambulatorio, significa aver perso il più delle volte la capacità di respirare in autonomia. Vuol dire, in caso di salvezza, riabilitazione e cure postume. Ascoltate le testimonianze di chi ha il coraggio di parlare. Non sono esagerazioni, ma la verità di chi ha visto il Covid con i propri occhi. Se il Covid continua a colpire con tanta ferocia, vuol dire che troppe persone hanno smesso di seguire le regole. I vaccini ancora sono pochi e l’immunità è lontana. Questo non è il momento di trovare scappatoie, ma coscienza”.
Intanto, dopo giorni di forte preoccupazione, i nuovi contagi in Toscana scendono: sono 1.473 i positivi in più rispetto a ieri (età media 46 anni) che portano il conto totale dall’inizio dell’epidemia 200.118. I guariti sono 1.418 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 165.981 (82,9% dei casi totali). I ricoverati nei posti letto Covid oggi sono complessivamente 1.881 (20 in più rispetto a ieri), 278 in terapia intensiva (4 in più rispetto a ieri, più 1,5%). Oggi si registrano 22 nuovi decessi, non tutti nelle ultime 24 ore. Si tratta di 15 uomini e 7 donne con un’età media di 80 anni: 3 a Firenze, 4 a Prato, 2 a Pistoia, 6 a Lucca, 1 a Pisa, 1 a Livorno, 1 a Arezzo, 4 a Grosseto. Sono 54.081 i casi complessivi ad oggi a Firenze (441 in più rispetto a ieri), 17.821 a Prato (157 in più), 18.942 a Pistoia (137 in più), 11.606 a Massa (60 in più), 20.916 a Lucca (177 in più), 24.870 a Pisa (135 in più), 14.856 a Livorno (142 in più), 18.424 ad Arezzo (113 in più), 10.852 a Siena (73 in più), 7.195 a Grosseto (38 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
La Toscana resta al 13° posto in Italia come numerosità di casi. Complessivamente, 26.828 persone sono in isolamento a casa (13 in più rispetto a ieri). Sono 36.633 (979 in meno rispetto a ieri) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate. Sono 5.428 i deceduti dall’inizio dell’epidemia: 1.738 a Firenze, 423 a Prato, 475 a Pistoia, 491 a Massa Carrara, 528 a Lucca, 597 a Pisa, 365 a Livorno, 355 ad Arezzo, 243 a Siena, 139 a Grosseto, 74 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.