Domani e il 31 al Teatro Puccini (biglietti esauriti) torna a grande richiesta lo spettacolo tratto da uno dei più noti romanzi dello scrittore fiorentino
C’è da sperare che oltre domani 30 dicembre e venerdì 31 giorno di San Silvestro, date per le quali i biglietti sono esauriti da tempo, il teatro Puccini riesca ad aggiungere un paio di date in più almeno per poter dare la possibilità a quante più persone di poter assistere al bello spettacolo messo in scena da Daniela Morozzi, Anna Meacci e Chiara Riondino squisite e freschissime protagoniste de “Le ragazze di San Frediano” da uno dei più noti romanzi di Vasco Pratolini. Il testo è una sorta di favola moderna, le cui vicende si snodano tra piazza del Carmine, piazza Pitti, le Cascine, S. Croce, Cestello, ponte alla Carraia, via della Vigna, porta S. Frediano, via Pisana, borgo Stella, via del Leone, via del Campuccio, piazza Piattellina, via Maggio. Un affresco cinematografico di un quartiere di Firenze che diventa il vero protagonista del racconto. Le ragazze a cui Pratolini dedica il romanzo sono un gruppo di giovani donne che decidono una beffa ai danni del rubacuori del quartiere, in un’epoca in cui ribellarsi ai soprusi degli uomini era davvero difficile. Ed è proprio da questo spirito e da questo titolo così evocativo che le tre artiste fiorentine, Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino, hanno deciso di ripartire, per un omaggio alla città e all’universo femminile che, pur tra pregi e difetti, ha sempre capacità di trovare strade nuove anche nei momenti più complicati.
L’idea dello spettacolo è nato proprio nel periodo della chiusura dei teatri, momento in cui le tre hanno ideato una vera e propria tournée di fronte ai teatri che ha subito suscitato l’interesse del pubblico. “Era febbraio – ricordano – quando davanti al Teatro Puccini in una mattinata piovosa e fredda siamo partite con la lettura delle ragazze di San Frediano. Eravamo in zona gialla e avevano riaperto i centri commerciali ma i teatri restavano chiusi. Quell’esperienza nata spontaneamente per segnalare quanto la cultura fosse importante per il nutrimento dell’anima, del cuore e della mente la riproponiamo di nuovo per non dimenticare, per tenere i riflettori sempre accesi sulla necessità e l’importanza di ogni espressione artistica.”