Presentata la nuova stagione del Maggio che prenderà il via a settembre e vivrà di due importanti momenti dedicati a Giuseppe Verdi e al Faust di Goethe. Dieci in tutto le opere in cartellone e 25 concerti con i più grandi nomi della lirica e della musica classica e sinfonica
Verdi innanzitutto con il Festival d’Autunno a lui dedicato che partirà il 29 settembre e tre opere molto note del Cigno di Busseto: Il Trovatore, Ernani e Don Carlo nella versione italiana in quattro atti. E poi ancora il mito di Faust e Goethe che avrà la sua massima espressione durante il Festival di Carnevale dal 13 gennaio (La Finta semplice e Doktor Faust). Infine per il Grande Festival tre titoli di fortissimo repertorio come il Barbiere di Siviglia nella versione registica di Damiano Michieletto con Nicola Alaimo nella parte di Figaro, Traviata con regista David Livermore e un cast stellare composto da Nadine Sierra, Francesco Meli e Placido Domingo nei tre ruoli principali, e infine Carmen che avrà come protagonista Clémentine Margain insieme ancora a Francesco Meli. Sul podio Daniele Gatti, sempre più a suo agio nel teatro fiorentino e sempre più destinato a ripercorrere le orme già a suo tempo calcate da Riccardo Muti, dirigerà l’opera di Rossini: mentre Zubin Metha, direttore emerito a vita, prenderà in mano le redini delle altre due composizioni che fra l’altro conosce benissimo. Non c’è alcun titolo di Giacomo Puccini, ma i fan della musica del maestro di Torre Lago possono stare tranquilli perché nel cartellone del 2024, quando cadrà il centenario della morte del compositore, quei titoli cosi tanto popolari e famosi ci saranno tutti: eccome. Parola del sovraintendente Alexander Pereira.
Il Maggio Musicale ha presentato oggi la programmazione da settembre 2022 all’aprile 2023 e la grande novità è proprio la nascita dei due Festival Satelliti, nati dalle costole di quello storico. In complesso, dalla ripresa in settembre dopo la pausa estiva, e fino all’85esima edizione del Festival saranno dieci in tutto le opere messe in cartellone (oltre a quelle citate ci sono anche Alcina di Handel e The Rake’s progress di Igor Stravinskij) più due opere dedicate ai bambini, alle famiglie e alle scuole (Faust al teatro Goldoni e l’Italiana in Algeri nella sala Zubin Metha), e una intensa attività concertistica con ben 25 concerti sinfonici in sala Grande e in sala Zubin Mehta.
“Quello che è nuovo per Firenze – ha spiegato il sovraintendente Alexander Pereira – è che la programmazione è divisa in tre festival: autunno, carnevale, e del maggio che più o meno sarà dedicato a Wagner. Cerchiamo di creare Firenze come città in grado di dare vita a un grande festival in un teatro moderno come questo. Ci sono le grandi tradizioni ma questa è davvero una programmazione che può attrarre il pubblico. Sono molto felici di avere due grandissimi direttori come Daniele Gatti e Zubin Metha. Ciò da a questo teatro una forza incredibile. Insieme all’orchestra e al coro sono tranquillo come sovrintendente perché so che posso dare grandissima qualità a questo teatro per fare una stagione che meriti la parola festival a livello internazionale per Firenze”.
Grande equilibrio nell’impegno dei due cardini artistici sui quali si poggia il Maggio Musicale, il direttore emerito a vita Zubin Mehta e il direttore principale Daniele Gatti: entrambi sul podio per più di 20 volte ciascuno sia per le opere – 3 titoli a testa: Il barbiere di Siviglia, Don Carlo, The Rake’s Progress per Gatti e Il trovatore, La traviata e Carmen per Mehta – che per i concerti. Al loro fianco una sequenza di nomi di altissimo profilo sia sul versante operistico che concertistico. I registi che firmeranno i differenti allestimenti operistici, sono Damiano Michieletto (Il barbiere di Siviglia e Alcina), Cesare Lievi (Il trovatore), Leo Muscato (Ernani), Manu Lalli (Faust per bambini), Roberto Andò (Don Carlo), Claudia Blersch (La finta semplice), Davide Livermore (Doktor Faust e La traviata), Frederic Wake Walker (The Rake’s Progress), Grischa Asagaroff (L’Italiana in Algeri per bambini) e Piero Faggioni (Carmen). Nelle dieci opere liriche le locandine schierano molti dei più prestigiosi e celebri nomi del panorama lirico mondiale accanto a validissimi artisti affermati nei più importanti teatri internazionali e a giovani emergenti. Per citarne alcuni Nicola Alaimo, Evgeny Stavinsky (in Il Barbiere di Siviglia); Maria José Siri, Fabio Sartori, Riccardo Fassi (in Il trovatore); Cecilia Bartoli, Riccardo Novaro (in Alcina); Francesco Meli, Roberto Frontali, Vitalij Kowalijow, (in Ernani), Benedetta Torre e Luca Bernard ( in La finta semplice); Clémentine Margaine, Francesco Meli, Mattia Olivieri, Valentina Nafornita (in Carmen).
“Una programmazione bellissima, densa, piena di proposte interessanti – ha concluso il sindaco Dario Nardella -. Sono molto contento dell’impegno mantenuto da Gatti e Pereira di organizzare il cartellone in tre festival”. Il sindaco liquida poi la vicenda delle spese effettuate dal sovrintendente con la carta di credito della Fondazione per la quale sono in piedi le inchieste di Corte dei Conti e Procura con un secco “Le giustificazioni sono state inviate a chi di dovere, siamo assolutamente sereni”. E non aggiunge una parola di più.