La maxi operazione partita dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo. 83 gli indagati di cui 70 finiti in carcere. Sequestrati più di 5 milioni di euro ritenuti proventi dello smercio di stupefacenti
83 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti di cui 70 finiti in carcere, otto agli arresti domiciliari e quattro che invece si dovranno presentare alla polizia giudiziaria: oltre al sequestro di più di 5 milioni di euro, ritenuti provento dell’attività illecita. E’ il bilancio della maxi-operazione antidroga guidata dai militari di Borgo San Lorenzo con il coordinamento della Procura di Firenze. Operazione condotta in tutta Italia e, con il supporto delle forze di polizia albanese, spagnola, olandese e tedesca, in altri Paesi dell’Unione Europea, oltre che con gli organismi di cooperazione Eurojust, Europol, Interpol e l’ausilio dello Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia. Dei 70 finiti dietro le sbarre 68 sono stranieri, 28 risiedono nel territorio metropolitano di Firenze, 36 in altre aree del territorio nazionale e 16 in altri Stati dell’Unione Europea e Albania
L’operazione ha sgominato una organizzazione criminale transnazionale coinvolta, a diversi livelli, in attività di traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, Mdma, hashish e marijuana), in Italia e altri stati dell’Unione Europea, oltre che in Albania. L’indagine ha riguardato anche la filiera di spaccio al dettaglio delle medesime sostanze nel distretto di Firenze. L’indagine si è sviluppata fra il 2019 e il 2021. Sono state individuate quattro diverse strutture criminali in collegamento tra loro, composte da italiani e albanesi, basate una in Olanda, un’altra in Albania e le altre due in Toscana (da cui però si spostavano sull’intero territorio italiano); a Firenze c’erano i depositi per lo stoccaggio, A Bologna l’officina meccanica dove venivano modificati i veicoli destinati al trasporto della droga. Ma nel sacco è finita anche la rete di spacciatori al dettaglio, che infestavano il Mugello e l’intero territorio metropolitano fiorentino. L’accusa più pesante riguarda 28 persone (associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti), per altre 68 c’è trasporto o vendita delle stesse sostanze (13 di loro in stato di libertà, per ipotesi di spaccio di lieve entità).
Le indagini sono iniziate nel 2019 quando una partita di 2 chili di marijuana fu sequestrata in piazza Muratori a Firenze a un albanese di 42 anni. Si trattava di un trafficante di spessore con collegamenti in Olanda, Francia e Spagna e seguendone gli spostamenti ne è stato possibile ricostruire la rete criminale. Durante le attività, sono emersi i collegamenti di questa prima organizzazione nazionale con un’altra, sempre di Firenze, che riceveva grossi quantitativi di hashish e marijuana dall’Albania, trasportati su gommoni a Grotte di Castro (Lecce) e poi da là, su strada, a Firenze, in zona Campo di Marte, da dove venivano smerciati in Italia e in Germania. Due arresti eccellenti di corrieri hanno svelato l’ampiezza delle operazioni: in Germania venne fermato (grazie alla collaborazione con Eurojust) un Italiano con 25 chili di marijuana, a Firenze un altro con 80 chili sempre della stessa sostanza. Infine lo stesso responsabile dell’organizzazione, obbligato dall’arresto dei suoi manovali a effettuare uno spostamento di persona, venne arrestato in Puglia alla guida di un furgone con 340 kg tra hashish e marijuana, il cui forte odore cercava di nascondere con deodoranti per auto.
Naturalmente non è stato tralasciato l’aspetto locale del fenomeno, disarticolando la rete dei “pusher” fiorentini, cittadini albanesi operanti da Barberino di Mugello (FI) e Firenzuola (FI). Le indagini hanno quindi risalito la filiera e, grazie alla collaborazione internazionale, è stato individuato non solo il canale di approvvigionamento dall’Albania, gestito da una organizzazione locale, ma anche quello operante nei Paesi Bassi, facente capo a un altro sodalizio albanese stanziato ad Amsterdam, con propaggini nell’Italia settentrionale, capace di movimentare centinaia di di cocaina verso l’intero Nord Europa. In Italia, i Carabinieri hanno fermato due loro corrieri (un Italiano e un Albanese) che trasportavano più di 10 kg di cocaina. Durante queste attività preliminari erano già state complessivamente arrestate in flagranza 24 persone nonché sequestrati circa 15 kg di cocaina, 120 di hashish e 487 di marijuana, 217 piante di cannabis, quasi 2 litri di olio di hashish, 95.000 € in contanti, due pistole, un fucile, 7 automezzi e un immobile.
Nella prosecuzione delle indagini, sulla sponda albanese, la Polizia di Stato albanese, coordinata dalla Procura per la criminalità organizzata SPAK, procedeva all’arresto in flagranza di reato di 11 persone sequestrando complessivamente 14,3 Kg di cocaina, 34 di eroina, 30 di hashish, 68 di marijuana, 3.600 € in contanti e 6 automezzi pesanti.