A Palazzo Bartolini Salimbeni riaperta al pubblico dopo l’emergenza Covid la collezione di Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale
Non solo i Musei Civici, Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli e gli Uffizi. Tra le sale espositive che hanno riaperto o sono in procinto di riaprire dopo il via libera contenuto nell’ultimo Dpcm per il contenimento della pandemia da Covid-19 ce n’è una anche nella strada più glamour di Firenze, via Tornabuoni, che vale la pena di essere assolutamente conosciuta. Si tratta di Palazzo Bartolini Salimbeni, uno dei capolavori dell’architettura fiorentina del ‘500, sede della collezione personale di opere d’arte del gallerista di fama internazionale Roberto Casamonti selezionate da Bruno Corà.
Una scelta di circa 80 lavori che coprono un arco di tempo dagli anni Sessanta del Novecento fino al XXI secolo e riflettono l’anima del collezionista e il suo personalissimo “sentire” essendo Casamonti uno dei protagonisti del mercato mondiale dell’arte. In mostra ci sono opere di Boetti, Pistoletto, Merz, Kounellis, Paolini, Calzolari, Penone e Pascali, “autorevoli protagonisti di quella koiné linguistica definita Arte Povera, venuta alla ribalta, in quanto movimento condiviso da un congruo numero di artisti, a partire dal 1967” racconta Corà. “Di alcuni di loro Casamonti ha acquisito e destinato alla Collezione più di un’opera. È il caso di Pistoletto e soprattutto di Boetti, che dopo Fontana è l’artista a cui egli ha dedicato più energie, passione e attenzione”. Tra le presenze internazionali più contemporanee ci sono Anselm Kiefer, Anish Kapoor, Tony Cragg, Keith Haring, Basquiat ma anche Marina Abramovich e Bill Viola. La direzione della Collezione Casamonti, inaugurata nel 2018, è affidata alla storica dell’arte Sonia Zampini.
“Il XX secolo in arte – aggiunge Casamonti – non è stato un “secolo breve”, come si dice sia stato per i fenomeni sociali che lo hanno caratterizzato, ma al contrario un secolo ricco di tensioni e ideazioni di linguaggio, oltretutto epoca memorabile per aver abbattuto alcune barriere e sfumato i confini tra arte visiva, architettura, poesia, teatro, design, cinema e altre discipline. Era doveroso per me tenere conto dei fenomeni che, oltre ad avermi conquistato, mostravano anche alcuni primati di singolarità che in arte hanno pur sempre il loro peso”.
La Collezione Casamonti a Palazzo Bartolini Salimbeni, “Dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo”, è visibile dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 19 (ultimo ingresso 18.30). Info e prenotazioni: prenotazioni@collezionerobertocasamonti.com, info@collezionerobertocasamonti.com, tel. 055-602030.