L’operazione della Guardia di Finanza è partita da Firenze (32 le società coinvolte) ma ha riguardato Lazio, Sicilia, Lombardia e Piemonte
Usavano illecitamente partite IVA inattive e crediti d’imposta inesistenti. Un giro che coinvolgeva 85 società di cui 32 in provincia di Firenze e le restanti nel Lazio, in Sicilia, in Lombardia e in Piemonte, apparentemente inattive in quanto prive di dipendenti e intestate a soggetti ritenuti prestanome, le quali tuttavia dichiaravano all’Amministrazione Finanziaria di possedere crediti IVA per attività svolte nel campo della ricerca e dello sviluppo, crediti solo in minima parte già utilizzati in compensazione. La loro attività però è stata scoperta dagli uomini Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze e dai funzionari del Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate autori di una brillante operazione che ha portato all’individuazione di 58 milioni di crediti IVA (solo in parte già utilizzati) pronti per essere ceduti o utilizzati in compensazione con debiti tributari. La peculiarità del sistema consisteva nell’utilizzo distorto dell’istituto della dichiarazione integrativa, grazie al quale sono state rettificate le dichiarazioni fiscali degli anni 2017 e 2018, annualità precedenti all’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica, esponendo maggiori crediti IVA o per attività di ricerca e sviluppo (incentivo, quest’ultimo, introdotto dal legislatore nel 2013 per supportare lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese) rispetto a quelli inizialmente dichiarati.
Sulla base degli elementi sinora raccolti, l’operazione ha consentito di intervenire immediatamente e in maniera congiunta disconoscendo i crediti e bloccandone la possibilità di farne uso: richiedendo altresì la cessazione d’ufficio delle 85 partite IVA di cui nove sono state già chiuse dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre sono stati individuati redditi non dichiarati per 25 milioni di euro e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze per “indebita compensazione di crediti inesistenti” 12 persone che nel frattempo avevano già utilizzato, seppur solo in parte, i crediti individuati.
Le attività amministrative e penali sono comunque in fase di indagini preliminari e istruttorie e l’effettiva responsabilità delle persone coinvolte e delle società sarà vagliata nel corso del successivo processo e nell’eventuale, separato contenzioso tributario. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini