Al via oggi l’operazione di screening finanziata da Fondazione CR Firenze che coinvolge materne, elementari e prime medie. Nardella: “Progetto unico in Italia che speriamo di poter ampliare”
Firenze fa da apripista per lo screening anti-covid sui bambini di materne, elementari e prime medie (https://www.lamartinelladifirenze.it/tamponi-rapidi-per-32mila-alunni-nardella-genitori-dite-si/). E i primi 150 esami, tra personale e ragazzi delle prime medie, effettuati stamattina alla Italo Calvino nel quartiere delle Cure sono risultati tutti negativi. Solo il test di un bimbo, spiegano da Palazzo Vecchio, sara` processato dai laboratori dell`Asl come molecolare: non perche` sia risultato positivo, ma per via di un problema tecnico che non ha permesso verificare il risultato. In pratica il test non ha dato nessun esito.
In origine i test rapidi fatti direttamente a scuole avrebbero dovuto essere 32mila, poi a causa dell’ingresso della Toscana in zona rossa sono stati ridotti a oltre 20mila. Un numero più basso dovuto alla minore presenza a scuola in quanto seconde e terze medie praticano l’attività didattica a distanza. L’operazione di screening è stata resa possibile grazie ai 350mila euro messi interamente da Fondazione Cr Firenze: in campo a collaborare oltre al Comune ci sono anche Cri, Asl e Regione.
“Siamo la prima grande città in Italia che fa uno screening a tappeto sugli studenti – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, che si è recato alla scuola media Calvino accompagnato dall’assessore all’istruzione Sara Funaro -. La stragrande maggioranza delle famiglie della Calvino ha dato l’assenso, siamo oltre il 90%. I risultati al momento sono molto buoni, la prima classe di prima media è tutta negativa. Si tratta di un progetto unico nel nostro Paese che speriamo di poter ampliare“.
Se il test è positivo, col consenso della famiglia, all’alunno può essere effettuato contestualmente il tampone molecolare con i risultati attesi nell’arco di un giorno. Rivolgendosi a chi non ha prestato il consenso (l’adesione è stata altissima, solo 15 famiglie hanno detto di no, cinque prime medie sono state coinvolte nei test per un totale di 128 studenti), Nardella ha chiesto “di dare una mano e non vanificare l’intero lavoro che stiamo facendo, non solo per interesse dei propri figli ma anche dei loro compagni di classe”. “Con i test – ha concluso – otteniamo tre risultati: mettiamo in sicurezza studenti, insegnanti e operatori scolastici. Poi miglioriamo il tracciamento e anche l’attività didattica”. Fondamentale questa iniziativa è per il presidente di Fondazione Cr Firenze Luigi Salvadori “soprattutto se accettata dalle famiglie che devono avere responsabilità sociale nei confronti sia della scuola che delle loro famiglie”.