Dopo le cifre incoraggianti dei giorni scorsi sono 3.718 le persone che in Toscana hanno contratto il virus. L’età media è di 38 anni, scende il numero dei ricoverati. A Firenze 2.800 persone non ce l’hanno fatta a sconfiggere la malattia
In Toscana sono 842.033 i casi di positività al Coronavirus, 3.718 in più rispetto a ieri. I guariti sono 6.921 in più e raggiungono quota 789.915 (93,8% dei casi totali). Gli attualmente positivi sono oggi 43.263, -7% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.022 (16 in meno rispetto a ieri), di cui 55 in terapia intensiva (3 in meno). L’età media dei 3.718 nuovi positivi odierni è di 38 anni circa (28% ha meno di 20 anni, 22% tra 20 e 39 anni, 29% tra 40 e 59 anni, 14% tra 60 e 79 anni, 5% ha 80 anni o più). Oggi si registrano 43 nuovi decessi (10 dei quali riferibili ai giorni precedenti): 23 uomini e 20 donne con un’età media di 80,8 anni. 9 a Firenze, 4 a Prato, 6 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 1 a Lucca, 10 a Pisa, 7 a Livorno, 5 a Grosseto.
Sono 248.013 i casi complessivi ad oggi a Firenze (719 in più rispetto a ieri), 64.324 a Prato (175 in più), 70.952 a Pistoia (233 in più), 38.631 a Massa (247 in più), 84.158 a Lucca (536 in più), 96.740 a Pisa (419 in più), 70.873 a Livorno (388 in più), 74.944 ad Arezzo (397 in più), 53.253 a Siena (353 in più), 39.590 a Grosseto (251 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
La Toscana si trova al 8° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 22.802 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 21.093 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Firenze con 24.840 casi x100.000 abitanti, Pistoia con 24.446, Prato con 24.249, la più bassa Grosseto con 18.173. Complessivamente, 42.241 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (3.230 in meno rispetto a ieri). Sono 11.338 (173 in meno) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate. Sono 8.855 i deceduti dall’inizio dell’epidemia: 2.800 a Firenze, 743 a Prato, 800 a Pistoia, 603 a Massa Carrara, 843 a Lucca, 934 a Pisa, 633 a Livorno, 618 ad Arezzo, 458 a Siena, 308 a Grosseto, 115 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
Intanto ieri il commissario straordinario per l’emergenza Covid generale Francesco Paolo Figliuolo ha fatto visita all’ospedale pediatrico Meyer dove da qualche giorno si trova una nuova Tac all’avanguardia capace di eseguire tomografie con immagini ad alta risoluzione in tempi ridotti e con una bassissima esposizione alle radiazioni ionizzanti. Si tratta di un importante investimento, di oltre 1milione e 200mila euro, che migliorerà ulteriormente la capacità di risposta della radiodiagnostica del Meyer. “La mia presenza a Firenze cade in un giorno particolare – ha detto Figliuolo – . Oggi ricorrono i due anni dal primo caso Covid e non dobbiamo dimenticarcene. Guai a non avere appreso la lezione di questo periodo. Da quello che mi riferiscono i professionisti del Meyer si stanno verificando casi di trombosi in bambini non vaccinati in fase acuta di Covid. Bisogna, quindi, riflettere sul rapporto rischi-benefici. Invito le famiglie a rivolgersi ai loro pediatri e a raccogliere le informazioni necessarie per poi prendere la decisione che sembra loro essere la più giusta”.
Quanto alla vaccinazione ha proseguito il commissario straordinario “La Toscana ha fatto un ottimo lavoro con oltre il 91,2% di cicli completi effettuati e il 96% con prima e seconda dose somministrate. Noi oggi abbiamo, con ciclo completo, l’89% dei cittadini italiani, quindi oltre 48 milioni di persone. Se pensiamo a prima dose e guariti, siamo quasi al 94%, quindi a quasi 51 milioni. Dobbiamo continuare a vaccinare. Spero che le persone esitanti comprendano finalmente l’importanza del vaccino”, ha concluso Figliuolo annunciando entro la fine di questa settimana l’arrivo di circa un milione di dosi di vaccino Novavax, che saranno subito distribuite a tutte le Regioni e alle Province autonome per partire poi dal primo marzo con la somministrazione della quarta dose anti-Covid, una volta individuate le platee interessate”.