Durissimo Nardella: “Non ci piegheremo ai no dei Comitati che dicono no a tutto”. Opposizioni sulle barricate e il Movimento 5 Stelle che pure in precedenza aveva espresso il suo sì finisce per votare contro
“Siamo fermamente determinati ad andare avanti con questa operazione di salvaguardia, restauro e valorizzazione del complesso di Costa San Giorgio, che fa bene al patrimonio storico-artistico della città, fa bene al suo sviluppo e al lavoro. Anche perché, grazie al nostro intervento, evitiamo che si raggiunga un livello irrimediabile di degrado della struttura. Ho ricevuto un mandato che è quello di dare una destinazione a tutti i ‘buchi neri’ della città. Non c’è più un’area rilevante della città rimasta abbandonata, senza progettualità. La polemica sterile non serve alla città, siamo tranquilli e determinati ad andare avanti in questa direzione che è stata riconosciuta positivamente anche dalla stessa Soprintendenza. I membri del comitato del no hanno sempre avuto la stessa posizione sulla città”.
Dario Nardella accomuna tutti, intellettuali, comitati, forse anche padre Bernardo Gianni che qualche giorno fa aveva espresso più di una perplessità sull’intera operazione pur guardando di non scendere direttamente in polemica con lui ma invitandolo a “non fidarsi trascinare in una polemica politica”, per difendere a spada tratta il resort che nascerà dalle ceneri dell’ex scuola di sanità militare. Seduta turbolenta e spinosa quella del consiglio comunale di ieri andata avanti fino a tarda sera in cui non sono mancati anche alcuni interventi per così dire “folcloristici” quando la maggioranza per giustificare l’eventuale cremagliera che avrebbe dovuto unire l’hotel di mega lusso del magnate Lowenstein con San Niccolò, poi per fortuna abbandonata, non ha trovato di meglio che paragonare Firenze con Parigi e Costa San Giorgio con Mont Martre probabilmente dimenticandosi delle dimensioni e della struttura diversa delle due città. Veemente dunque l’intervento del primo cittadino fiorentino che ha anche aggiunto: “Non ci piegheremo mai alle pressioni conservatrici dei soliti comitati del no che dicono no a tutto. No a Vittorio Veneto, no alla ruota panoramica, no alle infrastrutture. Se in sette anni e mezzo di sindaco avessi dovuto ascoltare questi soggetti a Firenze non avrei spostato neanche un paletto. La nostra posizione è chiara”.
In precedenza l’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re aveva svolto una relazione appassionata giustificando, spiegando, rifacendo per filo e per segno tutta la cronistoria dell’edificio dismesso dai militari nel 1998, e rivendicandone il via libera alla trasformazione con la variante urbanistica e il piano unitario convenzionato per aprire alcuni spazi alla città approvate ieri dall’assemblea civica. “Nessun fiorentino è mai entrato nel complesso di Costa San Giorgio – ha detto – questo perché si tratta di un bene che nasce come bene privato, appartenuto per cinque secoli alla Chiesa e poi passato al ministero della Difesa, quindi di proprietà pubblica ma per gli usi esclusivi di caserma: non è mai stato quindi un bene comune e il cartello che ancora oggi si trova sui muri del complesso è ‘limite d’accesso invalicabile”. Oltre un’ora di intervento facendo però capire che il Comune più di così non poteva fare alla luce alla luce dell’intricata vicenda della vendita dell’edificio originatasi ancora con la giunta Domenici nel 2002 il cui strascico polemico è arrivato fino alle dure prese di posizione di questi ultimi giorni. E ricordando anche che si creeranno 1.000 posti di lavoro, 500 per tutta la durata dell’attività edilizia e 500 per la gestione della struttura.
Opposizioni sulle barricate con Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra progetto Comune) che fanno polemicamente notare come “non si tappano i buchi neri con la trasformazione delle strutture abbandonate, di pregio, in resort di lusso” e con Roberto De Blasi che ha annunciato il voto contrario del Movimento Cinque Stelle pur avendo detto sì in precedenza alla variante perché “Ci siamo fidati e abbiamo fatto male”. No assoluto dalla Lega Salvini con il capogruppo Federico Bussolin: “La pandemia – ha detto – ci ha insegnato che i luoghi di interesse storico culturale vanno valorizzati, non venduti al miglior offerente. E se anche questo accade per motivi di forza maggiore, il Comune deve avere la forza di contrattare per ottenere un risultato positivo per i fiorentini. Invece l’unica risposta è quella di un palleggio di responsabilità che ha scomodato anche l’ex Sindaco Domenici, lasciandoci con l’unica considerazione auspicata da ogni angolo del mondo: il Comune può ancora azzerare la proposta di delibera e attivare una nuova procedura con lo scopo di restaurare gli ex conventi in Costa San Giorgio; è inutile dar la colpa ai fantasmi”.