Idra contesta le affermazioni dell’assessore Del Re e invita il Consiglio alla riflessione sulla trasformazione dell’ex Scuola di Sanità Militare in resort extralusso con ascensore a cremagliera
Un invito a riflettere sulla trasformazione della ex Caserma Vittorio Veneto a Costa San Giorgio in resort extralusso con ascensore a cremagliera che nel progetto finale dovrebbe portare i fortunati super ospiti da San Niccolò direttamente alla struttura. Lo chiede l’associazione ambientalista Idra che stamattina ha trasmesso al Consiglio comunale un appello in vista dell’ultima riunione del parlamentino fiorentino in calendario domani, giovedì 30 luglio alle 14 nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio.
“Le affermazioni dell’assessore Del Re in Consiglio – spiegano – hanno suscitato in noi più di una perplessità. Pertanto ci permettiamo di precisare alcune circostanze a nostro avviso inesatte riferite dall’assessore, e fornire quindi anche noi un apporto a che i rappresentanti della cittadinanza siano messi in grado di formarsi un’opinione col contributo di un’informazione indipendente”.
Il sodalizio ha inviato due istanze al sindaco Dario Nardella, il 16 luglio e il 22 luglio, affinché si provvedesse a un differimento dei termini (in scadenza il 25 luglio) per la presentazione delle osservazioni alla Variante da parte dei cittadini. Si chiedeva di tener conto delle difficoltà di comunicazione e di riunione imposte dall’emergenza Covid, e della assenza di informazioni da parte dell’Amministrazione Comunale. “Se però – continuano – per loro la risposta è quella fornita in Consiglio il 20 luglio non c’è stata una replica nel merito, ma semplicemente un sordo ribadire a prescindere quello che già era stato deciso. Sia i cittadini residenti nelle immediate vicinanze del complesso, e dunque quelli destinati agli impatti più importanti di cantiere e nella sistemazione prevista a regime, sia la pur sempre più assottigliata popolazione dell’area Unesco, nei cui confini quel complesso ricade sono del tutto ignari dei contenuti della Variante”.
Idra contesta duramente le affermazioni di Del Re sulla tempestività del rilascio di informazioni e documentazione (richiesta il 4 maggio, ottenimento il 7 luglio) e soprattutto sulla partecipazione che, sottolinea l’organizzazione ambientalista, “è quella di un concorso di idee confondendo l’attività di un privato con un processo partecipativo. “Quanto poi – proseguono – all’affermazione secondo cui la Soprintendenza ha ritenuto idoneo e anzi ha apprezzato il lavoro svolto dai professionisti, proprio da questa viene espressa perplessità per i rilevanti problemi di fattibilità dovuti anche alla gestione di flussi privati all’interno di uno spazio demaniale gestito da un istituto del MIBAC dotato di autonomia (Gli Uffizi ndr). Una dichiarazione che sembra poter interpretare come sinonimo di inaccettabilità”.
“I cittadini – concludono – sono stati esclusi da un progetto dagli impatti pesanti in un’area delicatissima. Esclusi dalla possibilità di esprimere un contributo propositivo a causa di un’impostazione rigida e apparentemente irragionevole dei termini per la presentazione delle osservazioni, “Ciò nondimeno questo non vuol dire che l’interlocuzione, il confronto, non possa andare avanti. Ma lo sarà in sede di approvazione della Variante quando tornerà a seguito delle osservazioni”?