Da ieri sono esposti nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio gli otto progetti finalisti del Concorso internazionale per il restyling dello stadio. Ecco le principali caratteristiche dei primi quattro
Da ieri sono esposti nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio gli otto progetti finalisti selezionati dalla commissione internazionale che negli ultimi sei mesi ha lavorato per individuare il progetto migliore per la riqualificazione dello stadio Franchi e dell’area di Campo di Marte. Il progetto vincitore, come è noto, è quello realizzato dallo studio Arup, capo progettista David Hirsch. Ma ecco le schede dei primi quattro finalisti con le caratteristiche di ognuno dei progetti giunti al termine del Concorso internazionale di idee.
Primo – Hirsch David – progettista (capogruppo) Oliveri Mauro – progettista Cupelloni Giulia – progettista Iascone Enrico – progettista Fraticelli Chiara – progettista Hunt Geoffrey Nevil – progettista Guido Claudio – consulente Mistretta Silvestre – consulente Schinelli Massimo Luca – consulente. Una lama sottile rettangolare metallica levita sopra le tribune storiche, pensata per ridurre al minimo l’impatto visivo sullo skyline e celebrare l’eleganza e orizzontalità dell’immagine del progetto di Pier Luigi Nervi. La nuova struttura valorizza sia gli spazi tra le nuove e vecchie tribune che il sistema di ospitalità, e restituisce nuova qualità e confort all’impianto. Il parco è rappresentato da due grandi fogli che si sollevano ai lembi estremi, dando vita a nuovi spazi costruiti e aperti che dialogano con le strutture disegnate da Nervi. Il progetto si integra in modo leggero nel contesto urbano ed offre nuove prospettive sulla città e sul paesaggio collinare.
Secondo – Corvino Vincenzo – progettista (capogruppo): progettisti Multari Giovanni, Pugliese Michelangelo, Fanteria Edoardo – progettista Brancaccio Francesca – progettista Mannelli Mauro – progettista Mannelli Paolo Giorgio – progettista Cipriani Marcello – progettista Volpi Tiziano – progettista Paolini Gabriele – progettista Picchi Fabio – progettista Lauria Daniele – progettista Carpaneto Roberto – progettista Tomarchio Andrea – progettista Yokoo Minoru – progettista Boursier Luca – consulente Giodice Maurizio – consulente Kuma Kengo – progettista Fani Antonio – progettista Cipriani Caterina – progettista Puppo Emilio – progettista. Il nuovo masterplan pone nei valori paesaggistici e di rinaturalizzazione uno dei suoi punti chiave. Una trama di percorsi organizza lo spazio in quadranti ed isole verdi. Le attività sportive vengono inserite nella porzione sud-est, in modo da interfacciarsi con le strutture esistenti poste dall’altro lato del viale Paoli. Gli edifici multifunzionali (con destinazione commerciale, direzionale, turistico-ricettiva) sono concentrati a nord con una forma “a pettine” e si pongono come filtro tra l’edificato consolidato e il nuovo parco. Lo stadio diventa un elemento stesso del paesaggio, ha una forma leggera ed è caratterizzato da un nuovo volume inserito all’interno della struttura attuale. La nuova forma permette di raggiungere i massimi requisiti funzionali stabiliti dalle norme Uefa. Il campo da gioco viene traslato di quattro metri verso la tribuna coperta in modo da permettere l’inserimento di nuovi spalti lungo l’attuale maratona e nuove curve. La copertura è costituita da una membrana tesa.
Terzo – Celle Lucia – progettista (capogruppo) Carli Jacopo – progettista Tundo Antonella – progettista Barontini Luca – progettista Dattilo Ugo – progettista Baralli Matteo – progettista Pieri Valentina – progettista Germino Giampiero – progettista Di Resta Sara – consulente Perazzi Antonio Giovanni – consulente De Biasio Tito – progettista Polli Andrea – progettista D’inzeo Leopoldo – progettista Dainelli Pietro – consulente Prati Giovanni – consulente Tonelli Alessandro – consulente. L’impianto è concepito come un sistema duale che unisce la struttura nerviana con un nuovo oggetto tecnologico che si adagia al suo interno. L’obiettivo è quello di rispettare il valore dell’opera tutelata riportandola alla sua integrità originale e rendendola sempre visibile esaltando al contempo l’esperienza dei tifosi con l’avvicinamento delle curve e tribune al campo da gioco. Il complesso si inserisce in un Campo di Marte completamente rinnovato, arricchito da estese aree verdi ed integrato con spazi e servizi pubblici. La mimesi tra costruzioni e natura offre uno spazio urbano liberamente fruibile, con punti di vista sempre nuovi sulla struttura dello stadio, sulla città e sulle colline fiorentine.
Quarto – Polazzi Giovanni – progettista (capogruppo) Valentini Stefano – progettista Macci Loris – progettista Setti Fabrizio – progettista Fantappiè Giovanni – progettista Costalli Luigi – progettista Rocchi Franco – progettista Bartoloni Riccardo – progettista Gurrieri Federico – progettista Aiello Eros – progettista Infanti Marco – progettista Desvigne Michel – progettista. Il nuovo stadio si colloca all’interno della storica cavea ricostruendo con un unico elemento le curve e la tribuna maratona, avvicinandole al campo. Il rivestimento riflette, all’esterno, il monumento in cemento armato della struttura storica e, all’interno, le tifoserie. Le curve storiche diventano un teatro per assistere a nuove attività sportive e culturali, gli spazi sottostanti diventano luogo per allocare nuove funzioni. L’area circostante viene riaperta alle passeggiate della cittadinanza con una mobilità dolce che si sviluppa nel parco all’ombra di alberi ed a fianco di statue. Due nuovi percorsi rettilinei attraversano l’area da nord a sud, uno ipogeo al di sotto dello stadio a servizio di negozi, atelier e funzioni sportive ed un boulevard posto fra il nuovo edificio multifunzionale e l’area sportiva concentrata sul lato est del Campo di Marte.