Tre sezioni coinvolte e lenzuola bruciate all’interno del carcere
Una colonna altissimo di fumo che si alza e tre sezioni coinvolte. E’ tornata improvvisamente alta la tensione all’interno del Carcere di Sollicciano, già al centro di una dura protesta inscenata lunedì 9 marzo a seguito dello stop ai colloqui tra i detenuti e i familiari deciso dal Governo per limitare il contagio da coronavirus.
Nel primissimo pomeriggio un gruppo di reclusi, secondo quanto è stato possibile ricostruire fino a questo momento, avrebbe dato fuoco ad alcune lenzuola come già accaduto nei giorni scorsi in altri penitenziari del Paese, riprendendo anche la forma di protesta già precedentemente usata con cori, urla e oggetti sbattuti sulle sbarre delle finestre delle celle. A quanto si è potuto apprendere fino a questo momento la situazione sarebbe sotto controllo. I detenuti temono il contagio in spazi che sono molto ristretti e non consentono quindi di rispettare la distanza di sicurezza di un metro così come disposto dal Dpcm firmato dal Governo.
Per questo chiedono indicazioni precise sulle modalità di comportamento in una situazione assolutamente anomala e straordinaria come può essere quella di persone recluse all’interno di un carcere come quello fiorentino che al pari di altre strutture risente in maniera pesante del sovraffollamento. Ma vogliono avere anche assicurazioni sulla possibilità di incontrare i propri familiari dopo che l’emergenza Covid-19 aveva portato allo stop dei colloqui. All’origine della nuova protesta ci sarebbe la positività al Coronavirus di un agente della Polizia Penitenziaria rilevata nei giorni scorsi.
(articolo in aggiornamento)