E’ il bilancio dei controlli effettuati dagli agenti di Polizia tra Fortezza, Sant’Ambrogio, Santa Croce, Santo Spirito e la stazione. I due maghrebini verranno accompagnati in un CPR e da lì rimpatriati
Oltre 300 persone identificate e in due casi avviate le procedure nei confronti di due cittadini magrebini che in passato si sarebbero resi responsabili di reati di tipo predatorio. E’ il bilancio di un controllo straordinario del territorio disposto dal questore Maurizio Auriemma per contrastare il sempre più odioso fenomeno delle spaccate e dei furti commerciali negli esercizi commerciali della città. Fortezza da Basso, Sant’Ambrogio, Santa Croce, Santo Spirito, Stazione Santa Maria Novella, queste le zone passate al setaccio dai poliziotti. Proprio durante questo particolare tipo di servizio ieri sera, gli agenti della Squadra Mobile hanno fermato nella zona della Stazione Centrale due cittadini magrebini che, in passato, si sarebbero più volte resi responsabili di reati di tipo predatorio.
In particolare la notte del 28 novembre dello scorso anno, ad esempio, uno dei due era stato arrestato in via del Leone dopo aver messo a segno un colpo in un ristorante della zona. Secondo quanto ricostruito, infatti, in concorso con un altro uomo anch’esso finito in manette, il malintenzionato avrebbe infranto una delle vetrate dell’esercizio commerciale, utilizzando un tombino appena asportato dalla sede stradale, per poi introdursi all’interno. Le volanti di via Zara, sono intervenute in una manciata di secondi sorprendendoli ancora nei pressi del locale, mentre avrebbero tentato di allontanarsi.
Grazie al forte impulso derivato dalle nuove norme in materia di immigrazione ed alla costante sinergia tra i vari Uffici di Polizia, i due cittadini stranieri sono stati subito affidati all’Ufficio Immigrazione della Questura, che ha immediatamente avviato tutte le pratiche relative alla procedura per l’espulsione dal territorio nazionale: verranno accompagnati presso uno dei Centri per il Rimpatrio dislocati su tutta la Penisola per il successivo rimpatrio nel paese d’origine.