Una ventina di aderenti ad “Aria nuova per Firenze” hanno inscenato una protesta in aula contro il provvedimento attivo dal1° settembre. E Fratelli d’Italia annuncia l’avvio di una raccolta firme
Urla, proteste, slogan e da ultimo anche l’intervento della Polizia Municipale per calmare gli animi. Chi si aspettava una tranquilla e sonnecchiosa ripresa dei lavori del Consiglio Comunale ieri pomeriggio ha avuto una sorpresa. Inaspettata magari no, alquanto frizzantina questo sì. A innescare la miccia è stato l’annunciato blocco dei diesel Euro 5 scattato lunedì scorso nel tratto Fortezza-viale Giovine Italia per abbassare i livelli di biossido di azoto registrati lungo tutta quella direttrice.
E così una ventina di fiorentini del movimento ’Aria nuova per Firenze’ si sono presentati nel Salone de’ Dugento per chiedere all’amministrazione di fare un passo indietro e di coinvolgere la cittadinanza attraverso un percorso di condivisione e ascolto. «Siamo apartitici e saremo la spina nel fianco di questa amministrazione – ha detto Alessio Giulivo, una delle anime del neonato gruppo che su Facebook conta quasi 3mila iscritti – Parteciperemo anche ai prossimi Consigli, ci faremo sentire. Tra noi ci sono famiglie monoreddito, operai, disoccupati che non possono permettersi di acquistare una nuova auto. E poi i fondi per cambiare vettura sono già finiti». L’assessore all’ambiente Andrea Giorgio si è fermato a lungo a parlare con i “manifestanti” e ad ascoltare le loro ragioni, i quali poi hanno abbandonato il Consiglio.
A sollevare la questione blocco era stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e il consigliere Jacopo Cellai che oltre a contestare il provvedimento hanno anche annunciato l’avvio di una raccolta firme: “Riteniamo parecchio repressivo ed inutile, per non dire stupido, questo provvedimento hanno detto -: primo perché è una cattiveria nei confronti di chi ha un’auto vecchia nemmeno 10 anni, l’altro perché vieta il transito solo sui viali, sparpagliando il traffico su altre direttrici (viale Volta, via Masaccio e i viali dei Colli). Se l’obiettivo è abbattere l’inquinamento, il risultato può essere solo quello di spostarlo invece da un’area all’altra della città”. A dare una mano all’amministrazione ci ha invece pensato Andrea Asciuti (Italexit): “Si sa benissimo – spiega il consigliere di Italexit Andrea Asciuti – che queste decisioni provengono da molto lontano ossia dall’UE; come mai Fratelli d’Italia non mostra lo stesso coraggio nel parlamento europeo? Come mai sullo stop degli eurodiesel 5 il governo Meloni ha rinviato di due anni ma non ha abrogato questa decisione?”